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Raro avvistamento in Sicilia, si tratta di un avvoltoio degli Egizi: non si vedeva da mezzo secolo

Un buon segnale per la biodiversità: il capovaccaio, o avvoltoio degli Egizi, potrebbe tornare a popolare il sud Italia. Se ne contavano solo cinque coppie.

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Avvoltoio degli Egizi 123RF

Dopo mezzo secolo di assenza, uno degli uccelli più rari del Mediterraneo è tornato a far parlare di sé. Nel cuore del Parco delle Madonie, in Sicilia, è stato avvistato e documentato un evento eccezionale per l’avifauna siciliana: la nidificazione del capovaccaio (Neophron percnopterus), conosciuto anche come avvoltoio degli Egizi. Un ritorno che non è soltanto simbolico, ma rappresenta una concreta speranza per la biodiversità in Sicilia e per le strategie di tutela delle specie in via di estinzione.

Il capovaccaio: l’avvoltoio più piccolo del Mediterraneo

Il capovaccaio è un rapace del Mediterraneo di piccole dimensioni, riconoscibile per il piumaggio bianco con punte nere e il volto privo di penne, color giallo acceso. È l’avvoltoio più piccolo presente in Europa, e la sua dieta si basa principalmente su carcasse animali, svolgendo un ruolo ecologico fondamentale come “spazzino” naturale.

Una delle sue peculiarità è il forte legame culturale con l’antico Egitto. Non a caso, è chiamato anche “avvoltoio degli Egizi”: la sua sagoma compariva nei geroglifici ed era associata alla dea Iside, simbolo di protezione e maternità. Un passato sacro che oggi convive con una realtà ben più fragile: quella di una specie a rischio, la cui presenza in Italia si è ridotta drasticamente.

Un nido sulle Madonie: speranza per la fauna selvatica siciliana

La notizia arriva direttamente dai ricercatori della Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo (Fibmed), impegnati da anni in progetti di tutela di rapaci rari. Proprio nel mese di giugno è stato individuato un nido di capovaccaio nel territorio delle Madonie, all’interno di una zona protetta dove è stata anche confermata la nascita di un pulcino sano. Se le condizioni resteranno favorevoli, il giovane esemplare potrebbe spiccare il volo entro agosto.

La presenza di un piccolo conferma che la nidificazione del capovaccaio è andata a buon fine: un fatto che non si verificava da oltre cinquant’anni nella zona. Si tratta di un risultato importante, frutto di interventi mirati come l’attivazione di un carnaio a Isnello, una struttura dove vengono depositate carcasse di cinghiali e daini per garantire il nutrimento a grifoni e altri avvoltoi in Sicilia.

Da animale comune a specie in declino

Un tempo, il capovaccaio in Sicilia era tutt’altro che raro. Le cronache ornitologiche del secolo scorso parlavano di decine di coppie sparse tra la Calabria, la Sardegna e soprattutto l’entroterra siciliano. Oggi, però, si contano appena cinque coppie nidificanti in tutto il Sud Italia. Il drastico calo è stato causato da diversi fattori: la cementificazione del territorio, l’uso di veleni contro la fauna selvatica e la caccia illegale.

Nel caso specifico delle Madonie, l’ultima nidificazione documentata risaliva agli anni Ottanta. Negli ultimi decenni, i capovaccai si erano rifugiati soprattutto nelle campagne del trapanese e dell’agrigentino, dove riuscivano ancora a trovare resti animali tra i pascoli. Il ritorno sulle alte vette del palermitano rappresenta un segnale che, seppur timido, lascia ben sperare.

Conservazione e futuro della specie

Nonostante il successo, gli esperti avvertono che la ricomparsa del capovaccaio non può essere vista come un traguardo, ma come un punto di partenza. Le strategie di conservazione degli avvoltoi devono proseguire, rafforzate dal supporto di istituzioni, cittadini e comunità scientifica. Il mantenimento del carnaio di Isnello, l’educazione ambientale e il controllo delle minacce antropiche saranno essenziali per permettere a questo straordinario rapace di nidificare in Sicilia con regolarità.

Il ritorno dell’avvoltoio degli Egizi nelle Madonie è una vittoria per la scienza e per la natura, ma soprattutto un’occasione per riflettere su quanto l’equilibrio ecologico sia delicato e interconnesso. Se il capovaccaio deciderà di restare, sarà merito dell’impegno collettivo di chi ha scelto di difendere il patrimonio naturale.