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SCIENZA

Scoperta una "Super Terra" a 35 anni luce di distanza: potrebbe esserci vita

Cosa sappiamo sulla scoperta di una Super Terra nella zona abitabile? Gli studi potrebbero accertare la presenza di acqua liquida e, quindi, delle condizioni per la vita

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Scoperta una Super Terra 123RF

Una recente scoperta astronomica ha riportato al centro dell’attenzione la possibilità concreta che la vita su altri pianeti non sia soltanto fantascienza. Gli scienziati hanno individuato una Super Terra nella zona abitabile di una stella nana rossa vicina, aprendo scenari affascinanti sulla ricerca di pianeti simili alla Terra. Si tratta di L 98-59 f, un esopianeta roccioso situato a 35 anni luce dalla Terra che, per caratteristiche orbitali e ambientali, potrebbe potenzialmente ospitare acqua liquida – e, ipoteticamente, anche forme di vita.

Un sistema planetario affollato

Il protagonista di questa scoperta è il sistema L 98-59, una stella fredda e poco luminosa situata nella costellazione del Pesce Volante. Intorno a questo piccolo astro orbitano cinque pianeti extrasolari, tutti relativamente piccoli e vicini tra loro. Tra questi, L 98-59 f si distingue perché si trova nella cosiddetta zona abitabile, cioè quella regione intorno alla stella dove la temperatura potrebbe consentire la presenza di acqua allo stato liquido, condizione essenziale per la vita come la conosciamo.

La particolarità di questo sistema planetario è la sua compattezza: i pianeti orbitano molto vicino alla stella, ma grazie alla sua bassa luminosità non subiscono le intense radiazioni che renderebbero inospitali altri mondi. La scoperta rende L 98-59 un obiettivo scientifico molto interessante per gli studi futuri.

L 98-59 f: una Super Terra potenzialmente abitabile

Il pianeta L 98-59 f è una vera e propria Super Terra: un corpo celeste roccioso con una massa almeno 2,8 volte superiore a quella terrestre, che orbita intorno alla sua stella in circa 23 giorni terrestri. Pur essendo più massiccio del nostro pianeta, riceve una quantità di energia solare comparabile a quella che la Terra ottiene dal Sole.

Questa caratteristica è fondamentale, perché lo colloca esattamente nel punto giusto per ospitare condizioni favorevoli alla vita. Se il pianeta possedesse un’atmosfera adeguata, potrebbe mantenere una temperatura superficiale stabile e avere presenza di acqua liquida. E se c’è acqua, almeno in teoria, potrebbe esserci anche vita su altri pianeti con caratteristiche simili.

Tecnologie all’avanguardia per un mondo invisibile

A rendere straordinaria questa scoperta non è solo il pianeta in sé, ma il modo in cui è stato individuato. L 98-59 f non transita davanti alla sua stella, quindi non può essere osservato con i metodi tradizionali. I ricercatori lo hanno identificato grazie alle leggere oscillazioni gravitazionali impresse sulla stella stessa, osservate tramite spettrografi di alta precisione come HARPS ed ESPRESSO, strumenti di punta dell’ESO (Osservatorio Europeo Meridionale).

Il supporto dei dati provenienti da TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) e dal James Webb Space Telescope, poi, ha permesso di ottenere una visione più completa del sistema. Questo lavoro congiunto è un esempio di come le moderne tecnologie stiano trasformando l’esplorazione dei pianeti extrasolari in una scienza sempre più precisa e dettagliata.

Un laboratorio celeste per capire l’Universo

Il sistema L 98-59 si rivela un vero e proprio laboratorio naturale. Gli altri pianeti del sistema mostrano caratteristiche molto diverse: uno ha dimensioni inferiori a quelle terrestri, un altro presenta una densità così bassa da far pensare a un pianeta ricco d’acqua, forse simile agli oceani ghiacciati di Europa o Encelado. Questa varietà rende il sistema utile per studiare l’evoluzione dei sistemi planetari e le condizioni che possono portare all’abitabilità.

Se il James Webb Telescope riuscirà a rilevare componenti atmosferici come vapore acqueo, anidride carbonica o eventuali bio-segnature, potremmo trovarci davanti a una delle scoperte più importanti dell’astronomia moderna.

Oltre la Terra: il brivido della possibilità

Ogni nuova scoperta come quella di L 98-59 f rafforza l’idea che la Terra non sia un unicum nell’Universo. Esistono milioni di pianeti simili ancora da scoprire, e tra questi qualcuno potrebbe avere le condizioni per la vita. Le Super Terre nella zona abitabile, come quella scoperta a 35 anni luce da noi, avvicinano sempre di alla risposta alla domanda che l’umanità si pone da sempre: siamo soli nell’Universo?