Amazon acquisisce Bee, largo ai wearable che ascoltano l'utente
Amazon ha acquisito Bee e il colosso dell’e-commerce punta a realizzare nuovi device AI che gli utenti possono indossare. Tutto quello che sappiamo al riguardo

Amazon sta rafforzando la sua posizione nel panorama dell’intelligenza artificiale e, di recente, il colosso dell’e-commerce ha confermato l’acquisizione di Bee, una startup specializzata in dispositivi AI indossabili.
Da quello che sappiamo, l’accordo è ancora in fase di finalizzazione ma questa mossa segnala un chiaro interesse da parte dell’azienda di Jeff Bezos nello sviluppo di una nuova generazione di hardware AI.
Perché Amazon ha acquisito Bee
Bee è una startup molto interessante che lo scorso anno ha raccolto 7 milioni di dollari in finanziamenti. L’azienda si è distinta nel panorama per il suo approccio alla memoria aumentata attraverso un braccialetto autonomo (venduto a 49,99 dollari più un abbonamento mensile di 19 dollari) oppure un’app per Apple Watch.
Questo device è stato progettato per registrare l’ambiente sonoro circostante con l’obiettivo di trascrivere le conversazioni che ascolta e generare automaticamente promemoria e liste di cose da fare. L’idea, insomma, è quella di fornire elle persone un’AI personale che possa offrire assistenza proattiva.
Questa acquisizione da parte di Amazon, proietta l’azienda verso un mercato emergente che, nonostante molte buone idee, è ancora in cerca di una vera rivoluzione. Basti pensare ad aziende come Rabbit e Humane AI che hanno già provato a lanciare sul mercato dispositivi AI indossabili simili ma con scarso successo commerciale, spesso a causa di prezzi proibitivi (il fallimentare Humane AI Pin, ad esempio, costava 499 dollari) e funzioni troppo complicate per essere utilizzate nella vita di tutti i giorni.
Stavolta, però, Amazon potrebbe aver fatto bene i compiti a casa, acquisendo una startup che ha realizzato un device economico, semplice da usare e, cosa da non sottovalutare, che già funziona. Tutte ottime ragioni per convincere i consumatori a fidarsi di questo progetto.
Amazon e il futuro dei device smart indossabili
L’interesse di Amazon per l’hardware AI indossabile conferma una delle nuove tendenze del settore tech che sta spingendo diverse aziende ad investire in tecnologie del genere. Tra queste, ad esempio, c’è anche OpenAI, che sarebbe al lavoro su un device del genere, alimentato ovviamente da ChatGPT e Meta, che invece avrebbe optato per un paio di occhiali smart con funzioni basate sull’intelligenza artificiale.
Tuttavia, nonostante il crescente interesse di queste grandi aziende, questo scenario apre anche a sfide molto complesse, soprattutto in materia di privacy e sicurezza dei dati. Avere addosso dispositivi che registrano costantemente l’ambiente circostante è sicuramente un rischio per la vita privata delle persone anche se nel caso di Bee la startup ha confermato più volte che gli utenti possono eliminare i propri dati in qualsiasi momento e che le registrazioni audio non vengono salvate, archiviate o utilizzate per l’addestramento dell’AI.
Inoltre, in un primo momento, l’azienda aveva espresso l’intenzione di registrare solo le voci con consenso verbale e di puntare tutto sull’elaborazione AI on-device, riducendo così i rischi per la privacy.
Ora che sta per entrare in gioco Amazon, però, resta da capire se questi propositi verranno mantenuti o se, invece, il colosso dell’e-commerce opterà per un approccio diverso.
È sicuro, però, che questa acquisizione segna un passo importante per la tecnologia indossabile e anche un terreno di prova per sondare la risposta dei consumatori e per capire se davvero questi strumenti possono essere utili o se, come già accaduto, saranno destinati ad avere vita breve e a finire nel dimenticatoio nel giro di poco.