Il paese più caldo in Europa si trova in Italia: raggiunti i 40,6 gradi
Catenanuova, in Sicilia, è il paese più caldo d'Europa: perché in quest'area si registrano spesso temperature da record?

Nel cuore della Sicilia, esiste un piccolo borgo che detiene un primato davvero unico: Catenanuova, riconosciuto come il paese più caldo d’Europa. Qui, nel pieno di un’ondata di calore che avvolge l’intera isola, il termometro ha toccato di recente i 40,6 gradi, confermando un trend che si ripete puntualmente ogni estate. Ma perché proprio questo angolo d’Italia raggiunge temperature da record?
Catenanuova: borgo siciliano da record
Chi cerca la città più calda d’Italia resterà sorpreso nello scoprire che non si tratta di una grande metropoli, ma di un centro di meno di cinquemila anime. Catenanuova si trova a metà strada tra Enna e Catania, in una zona interna della Sicilia dove l’aria calda dell’anticiclone africano ristagna per giorni. Non è un caso se qui, il 20 agosto del 1999, venne registrata una temperatura da record in Europa: ben 48,5 gradi. Oggi, a distanza di molti anni, questo primato continua ad attirare curiosi e studiosi.
Perché la Sicilia è il “forno” d’Europa
Non è solo Catenanuova a fare notizia quando si parla di caldo estremo. Durante le estati siciliane, intere aree interne raggiungono picchi altissimi: Partinico, Agira, Francofonte e Mezzojuso sono solo alcune delle località dove si superano spesso i 40 gradi. Ma qual è la spiegazione scientifica dietro questi dati?
La posizione geografica dell’isola, unita alla presenza costante dell’anticiclone subtropicale, fa sì che masse d’aria calda provenienti dall’Africa portino le temperature a livelli che superano di gran lunga la media europea. Il fenomeno si intensifica in assenza di ventilazione e con scarse precipitazioni, creando condizioni ideali per battere ogni anno nuovi record.
Vivere nel borgo più caldo d’Europa
Affrontare temperature così elevate non è semplice. Chi abita a Catenanuova, borgo più caldo d’Europa, ha imparato a convivere con il sole cocente e a sviluppare piccole strategie di sopravvivenza: spostarsi solo al tramonto, trovare ristoro nelle pinete e nei bar che servono la classica granita con brioche. Ma oltre al disagio termico, c’è un altro problema concreto: la carenza d’acqua, spesso aggravata da una rete idrica vecchia e inefficiente. Non a caso, il borgo figura tra quelli con le tariffe idriche più alte del Paese.
Le alte temperature spingono anche i costi energetici verso cifre da capogiro: i condizionatori restano accesi per ore, facendo lievitare le bollette. E così, quello che è il paese più caldo d’Europa, diventa anche teatro di un fenomeno ormai diffuso: lo spopolamento dei piccoli borghi. Molti giovani preferiscono lasciare la Sicilia alla ricerca di un clima e di un futuro più sostenibili.
L’emergenza climatica nell’area mediterranea
Mentre il nord Italia affronta piogge e grandinate, la Sicilia si conferma la punta bollente dello Stivale. Con bollini rossi e allerte per incendi, l’isola è una cartina di tornasole dei cambiamenti climatici che colpiscono l’intero Mediterraneo. La sfida, per borghi come Catenanuova, sarà trovare un equilibrio tra resilienza e innovazione: garantire servizi essenziali, contenere i costi e proteggere un territorio unico, che ogni estate si trasforma nel simbolo del caldo estremo in Europa.
In fondo, sapere che il paese più caldo d’Europa si trova in Italia non è solo una curiosità da Guinness dei Primati: è un monito scientifico sul futuro che ci attende, fatto di temperature in aumento e fenomeni meteo sempre più estremi.