Allarme alga tossica nel mar Adriatico, come riconoscerla
Ostreopsis ovata ricompare sulla costa barese con concentrazioni al di sotto della soglia di rischio; ecco dove, i rischi per i bagnanti e le misure di prevenzione

Si torna a parlare dell’alga tossica tropicale Ostreopsis ovata, apparsa lungo la costa barese. I campionamenti dell’Arpa Puglia hanno riscontrato presenze in ben 5 località. Spazio però anche per una buona notizia: le concentrazioni sono fino a 10 volte inferiori alla soglia critica di 20mila cellule per litro.
Fioritura in Puglia
I rilievi quindicinali di giugno 2025 hanno evidenziato la presenza di Ostreopsis ovata nei seguenti punti:
- Molfetta: 2.080 cellule/L;
- Santo Spirito (Bari): 2.480 cellule/L;
- Giovinazzo: 1.720 cellule/L;
- Mola di Bari: valori analoghi a Giovinazzo;
- Monopoli: 240 cellule/L (in assenza nei precedenti monitoraggi).
Si è dunque sotto la soglia di pericolo ma, al tempo stesso, occorre evidenziare come la persistenza dell’alga tossica richieda grande prudenza. I livelli potrebbero infatti aumentare nel corso dell’estate, tenendo anche conto degli stravolgimenti repentini dovuti al cambiamento climatico.
Le concentrazioni vanno dunque seguite con attenzione, perché l’aerosol marino, in prossimità di onde, può veicolare le tossine prodotte durante le mareggiate.
Perché quest’alga è pericolosa
Ostreopsis ovata è una microalga bentonica, originaria dei mari caldi. Tende a colonizzare rocce e macroalghe. Il tutto in acque stagnanti e tiepide. Sintetizza tossine (ostrtoxine) che, in fase di agitazione, si liberano nell’aerosol. Cosa può provocare:
- tramite inalazione, può generare irritazioni a occhi, vie respiratorie e gola;
- in soggetti sensibili, possono insorgere mal di testa, febbre e capogiri;
- il “contagio” può avvenire anche per contatto, ovviamente, toccando inavvertitamente l’alga su rocce o scogliere infestate.
La problematica è molto più diffusa di quanto si possa pensare. I frutti di mare, ad esempio, possono accumulare queste tossine, filtrando piccole alghe e acqua. Il consumo domestico è dunque rischioso.
Consigli utili e monitoraggio
Arpa Puglia consiglia di:
- evitare lo stazionamento sulle rocce durante le mareggiate, quando l’aria si arricchisce di tossine;
- non raccogliere autonomamente frutti di mare nel raggio di 500 m dalle aree monitorate;
- indossare mascherine leggere se si avverte prurito o bruciore alle vie aeree;
- sorvegliare i bambini: respirano più velocemente e sono più vulnerabili alle irritazioni.
Chiunque avverta sintomi dopo il bagno o contatti sospetti, deve rivolgersi al medico o al pronto soccorso, segnalando la presunta esposizione ad alghe tossiche.
Fino a settembre 2025 si svolgeranno dei campionamenti quindicinali, per un totale di 20 siti costieri interessati. I risultati, così da essere ben informati, saranno pubblicati sul portale arpa.puglia.it, con un corredo di istruzioni ad hoc.
Purtroppo la crisi climatica rende queste emergenze sempre più frequenti. Dalla Puglia alla Liguria, dalle coste tirreniche alle isole, Ostreopsis ovata rappresenta un termometro biologico degli squilibri marini. In contesti del genere, le armi migliori a nostra disposizione sono prevenzione e ricerca integrata. Ciò al fine di tutelare la salute pubblica e la biodiversità. Per tentare anche solo minimamente di contrastare il disastro ambientale, invece, servirebbero politiche internazionali, che però sono sempre più distanti dai piani d’azione dei potenti del mondo.