Anziani e AI, quando la tecnologia migliora la vita delle persone
Gli anziani si fidano dell’AI? E quali sono i benefici dell’utilizzare questa tecnologia? Un report dell’Università del Michigan risponde a tutte queste domande

Secondo un report dell’Università del Michigan, gli anziani spesso trovano utili i dispositivi per la smart home basati sull’intelligenza artificiale, tra cui gli assistenti vocali. In base ai dati condivisi, infatti, le persone più avanti con l’età si affidano a questa tecnologia per “sentirsi meno sole” e inviare messaggi vocali o testuali ad amici e familiari così da restare in contatto anche se impossibilitati ad uscire da casa.
I dati della ricerca sull’AI
L’indagine dell’Università del Michigan, condotta tramite un sondaggio telefonico su 2.883 adulti di età compresa tra 50 e 97 anni, ha preso in considerazione diversi strumenti basati sull’intelligenza artificiale tra cui ChatGPT, Alexa di Amazon e Siri di Apple, sottolineando dunque una certa “apertura” da parte degli anziani nel provare tool differenti.
Come già anticipato, tecnologie del genere vengono usate principalmente per comunicare ma anche per ricevere risposte a dubbi e domande. Una percentuale degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di utilizzare l’intelligenza artificiale per ottenere informazioni relative alla salute, anche se per argomenti così delicati, le persone hanno dichiarato di preferire l’interazione con una persona o tramite telefono.
Oltre a questo, gli intervistati hanno affermato che alcuni dispositivi li hanno aiutati a vivere in modo indipendente e sicuro a casa. Prodotti come serrature intelligenti, telecamere e sistemi di allarme vanno per la maggiore tra gli over 50 e permettono ai familiari di prendersi cura dei parenti anziani anche a distanza, per intervenire tempestivamente al momento del bisogno.
Oltretutto, in termini di sicurezza, questi prodotti aiutano anche le persone a vivere più serenamente in casa, specialmente se sono da soli, consentendo il monitoraggio continuo dell’abitazione.
Gli anziani si fidano davvero dall’AI?
Secondo i dati del report, il 35% degli anziani intervistati ha dichiarato di essere interessato a utilizzare l’AI nella propria quotidianità, mentre il 58% ha espresso interesse nel saperne di più sui benefici di questa tecnologia (anche se l’81%, ha affermato di voler conoscere meglio anche i rischi che ne derivano).
In molti, invece, si dicono ancora scettici riguardo all’intelligenza artificiale. Si tratta di una percentuale piuttosto elevata, pari circa alla metà degli intervistati ma, nonostante questo, sono numeri in calo segno che, seppur lentamente, questi strumenti stanno conquistando anche la fiducia dei consumatori più anziani, incuriositi dall’innovazione e attirati dai benefici in materia di sicurezza e assistenza domestica.
Focalizzandosi sul settore della smart home, però, è innegabile che tool del genere possono davvero migliorare le condizioni di vita degli anziani e aiutare i loro familiari a prendersene cura. C’è ancora molto da fare in questo senso, ma la costruzione di un’abitazione smart, realizzata su misura sui bisogni del singolo e in grado di “capire” lo stato di salute di chi la vive è il prossimo passo da compiere per rendere davvero queste tecnologie indispensabili e convincere anche i più scettici dei loro benefici.