Libero
TECH NEWS

Gli USA puntano sui wearable, ma sono davvero utili per la salute?

Negli Stati Uniti vogliono utilizzare i wearable per migliorare la salute degli utenti e prevenire malattie gravi, ma è davvero la scelta giusta per le persone

Pubblicato:

I wearable, noti anche come dispositivi indossabili, sono tra i trend tecnologici del momento e stanno ridisegnando l’idea di monitoraggio dei parametri vitali. Quello della salute, infatti, è un settore in cui la tecnologia può fare molto e proprio grazie all’utilizzo di device come questi, è possibile avere al polso un efficiente sistema di allerta precoce per patologie che, oltretutto, può anche fornire supporto ai pazienti affetti da malattie croniche.

Questo, almeno, è quello che crede Robert F. Kennedy, Segretario del Dipartimento per la Salute e i Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti, che ha annunciato una vasta campagna per promuovere l’utilizzo di tali dispositivi nell’ambito della missione Make America Healthy Again (MAHA).

I dispositivi indossabili sono davvero così efficienti per la salute

Bisogna dire, anzitutto, che nonostante l’idea di un monitoraggio costante dei propri parametri vitali possa essere un ulteriore sistema di sicurezza (almeno per alcune patologie più gravi), non sempre questa si rivela la scelta giusta e i dati rilevati non sempre sono affidabili.

Molti di questi wearable, infatti, non sono classificati come dispositivi medici approvati e non sempre sono in grado di raccogliere efficientemente i dati. Secondo gli esperti, dunque, informazioni del genere non sono ancora validate scientificamente e potrebbero avere un effetto negativo sul sistema sanitario degli USA.

Dall’altra parte è anche vero che l’utilizzo di strumenti affidabili, come l’Apple Watch, ad esempio, permette ai consumatori di accedere a un set di sensori estremamente precisi, in grado di rilevare temperatura corporea, effettuare elettrocardiogrammi e monitorare i livelli di ossigeno nel sangue, garantendo misurazioni abbastanza precisi e attendibili che, davvero potrebbero salvare la vita delle persone.

Ovviamente, secondo gli esperti, strumenti del genere non possono sostituire visite mediche ma possono comunque offrire agli utenti (e ai dottori) indicazioni preliminari preziose che possono portare, in caso di bisogno e solo dopo prescrizione medica, verso esami diagnostici più approfonditi.

Insomma, si tratta di “strumenti grossolani” e non certo al pari di quelli in uso presso ospedali e studi medici specializzati, ma comunque possono rappresentare un campanello d’allarme che anche i soggetti sani possono utilizzare (con le giuste accortezze) per prendersi cura di sé, a patto di rivolgersi sempre a un esperto in caso di dubbi o rilevamenti anomali di dati.

Il monitoraggio dei parametri vitali e l’ossessione della salute

Ma se da un lato l’utilizzo di questi strumenti rappresenta un buon sistema di prevenzione, dall’altra secondo gli esperti può innescare comportamenti pericolosi, come l’ossessione per il rilevamento dei dati che può portare gli utenti a un costante stato di ansia.

C’è una tendenza (in crescita per ora solo negli USA) che porta le persone a stravolgere radicalmente il proprio stile di vita e solo per ottenere punteggi positivi nelle applicazioni per il controllo dei parametri vitali.

L’utilizzo di strumenti del genere, dunque, se da un lato può portare a un miglioramento del benessere fisico, promuovendo una vita attiva e un’alimentazione più sana, dall’altra può generare una dipendenza e, soprattutto in caso di utilizzo prolungato può portare a un forte stress psicologico, altrettanto pericoloso per la propria salute.

Il consiglio, dunque, non è quello di smettere di utilizzare i wearable (che, per altro, possono essere impiegati anche in altri ambiti, come il monitoraggio dell’attività sportiva) ma è di usarli in maniera accorta e senza lasciarsi prendere la mano dalla smania di controllo. Poi, ovviamente, in caso di dubbi o problemi, rivolgersi a uno specialista è sempre la scelta migliore.