Gabriele Salvatores

Biografia, carriera e vita privata del regista premio Oscar di Mediterraeno. Gli esordi, il successo e le sperimentazioni cinematografiche.

Gabriele Salvatores
Fonte: Foto Ansa
  • Nome completo: Gabriele Salvatores
  • Data di nascita: 30/07/1950
  • Luogo di nascita: Napoli
  • Segno zodiacale: Leone
  • Professione: regista, sceneggiatore
  • Data debutto: 1983
  • Social: Instagram, Twitter

Biografia

Gabriele Salvatores nasce a Napoli il 30 luglio del 1959, ma all’età di sei anni si trasferisce con i genitori e la sorella a Milano. Nel capoluogo lombardo si diploma al liceo classico Cesare Beccaria, per poi iniziare la sua formazione nel mondo del teatro. Dapprima, si iscrive all’Accademia del Piccolo Teatro e, nel 1972, fonda con Ferdinando Bruni, il Teatro dell’Elfo, con il quale dirige molti spettacoli d’avanguardia fino al 1989.

Il suo primo film nasce proprio da una di queste opere. Nel 1983, infatti, esce
Sogno di una notte d’estate, ispirato all’opera di Shakespeare. La pellicola cinematografica è un ibrido di cinema, teatro, musica e danza. Nel 1988 dirige
Kamikazen – Ultima notte a Milano. In questi, come in molti altri dei suoi film, è sceneggiatore, oltre che regista.

Marrakech Express del 1989 e il seguente Turné del 1990 sono stati girati con il suo gruppo di attori-amici, tra cui anche Diego Abatantuono, insieme al quale possiede e gestisce la società di produzione cinematografica Colorado. Questi sono i primi due capitoli della trilogia che si conclude nel 1991 con Mediterraneo, che l’anno successivo trionfa agli Oscar come Miglior film straniero. Salvatores è consacrato a livello internazionale, diventando a tutti gli effetti una star.

La sua cosiddetta "trilogia della fuga" è idealmente proseguita da Puerto Escondido – nel quale ad Abatantuono si affianca l’attore Claudio Bisio -nel 1992, film con cui continua ad approfondire le tematiche a lui care analizzate nei precedenti: il viaggio, l’amicizia, la solidarietà generazionale e i il ricordo.

Nel 1993 dirige Sud, un tentativo di denuncia della situazione politica e sociale dell’Italia dal punto di vista degli emarginati e dei disoccupati. In questa pellicola è memorabile l’interpretazione di Silvio Orlando.

Con Nirvana (1997), dalle atmosfere cyberpunk, per Gabriele Salvatores inizia un periodo di sperimentazione cinematografica, che prosegue nei primi Anni Duemila con le regie di Denti (2000) e Amnèsia (2002).

Nel 2003 dirige un’altra pietra miliare per la sua carriera, Io non ho paura, il cui soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti (La pellicola gli vale, infatti, un’altra nomination agli Oscar). Da un’altra opera dello stesso scrittore dirige, nel 2008, Come Dio comanda.

Con Quo vadis, baby? (2005), il regista conferma la sua maturità indagando il genere Noir.

Nel 2010 arriva nelle sale con la commedia Happy Family, mentre tre anni dopo dirige un cast internazionale nel film tratto dal romanzo di Nicolai Lilin Educazione siberiana. Nel 2014 è dirige Il ragazzo invisibile, a cui fa seguito, nel 2018, il sequel Il ragazzo invisibile – Seconda generazione. Nel 2019 esce Tutto il mio folle amore, con Valeria Golino, Claudia Santamaria e Diego Abatantuono.

Vita privata

Gabriele Salvatores è da anni sentimentalmente legato alla collaboratrice scenografa Rita Rabassini, ex moglie di Diego Abatantuono. Quest’ultimo ha dichiarato che lui, Rabassini e Salvatores siano tra gli inventori del concetto di famiglia allargata; tra loro ci sarebbe un ottimo rapporto.

Il regista convive da tempo con la policitemia, una malattia che consiste in un aumento del volume di globuli rossi nel sangue.

Progetti

  • 1983 – Sogno di una notte d’estate (film di Gabriele Salvatores)
  • 1984 – Quo vadiz? (in onda su Rete 4)
  • 1988 – Kamikazen – Ultima notte a Milano (film di Gabriele Salvatores)
  • 1989 – Marrakech Express (film di Gabriele Salvatores)
  • 1990 – Turné (film di Gabriele Salvatores)
  • 1991 – Mediterraneo (film di Gabriele Salvatores)
  • 1992 – Puerto Escondido (film di Gabriele Salvatores)
  • 1993 – Sud (film di Gabriele Salvatores)
  • 1997 – Nirvana (film di Gabriele Salvatores)
  • 2000 – Denti (film di Gabriele Salvatores)
  • 2001 – Amnèsia (film di Gabriele Salvatores)
  • 2003 – Io non ho paura (film di Gabriele Salvatores)
  • 2005 – Quo vadis, baby? (film di Gabriele Salvatores)
  • 2008 – Come Dio comanda (film di Gabriele Salvatores)
  • 2010 – Happy Family (film di Gabriele Salvatores)
  • 2011 – 1960 (documentario di Gabriele Salvatores)
  • 2013 – Educazione siberiana (film di Gabriele Salvatores)
  • 2014 – Il ragazzo invisibile (film di Gabriele Salvatores)
  • 2014 – Italy in a Day – Un giorno da italiani (documentario di Gabriele Salvatores)
  • 2017 – La gazza ladra (opera lirica di Gioachino Rossini)
  • 2018 – Il ragazzo invisibile – Seconda generazione (film di Gabriele Salvatores)
  • 2019 – Tutto il mio folle amore (film di Gabriele Salvatores)
  • 2020 – Fuori era primavera (documentario di Gabriele Salvatores)
  • 2021 – Comedians (film di Gabriele Salvatores)

Premi e riconoscimenti

  • 1991 – David di Donatello come Miglior film per Mediterraneo
  • 1992 – Oscar come Miglior film straniero per Mediterraneo
  • 1992 – Nastro d’argento come Regista del miglior film per Mediterraneo
  • 2003 – Nastro d’argento come Regista del miglior film per Io non ho paura
  • 2003 – Globo d’oro come Miglior regista per Io non ho paura
  • 2004 – David di Donatello giovani per Io non ho paura
  • 2005 – Nastro d’argento 2015 come Nastro dell’anno per Italy in a Day – Un giorno da italiani
  • 2011 – Nastro d’argento come Miglior documentario per 1960

A che età Gabriele Salvatores scoprì di essere malato?

Il regista Gabriele Salvatores aveva trent’anni quando gli fu diagnosticata una leucemia.

Cosa gli dissero i medici?

I medici gli dissero non sarebbe arrivato ai 35; poi scoprirono che si trattava di policitemia.

Qual è il rimpianto più grande di Gabriele Salvatores?

A 70 anni compiuti, Gabriele Salvatores ha dichiarato in diverse occasioni di avere un solo vero grande rimpianto nella sua vita: non avere una famiglia e dei figli.