RoBee, il primo robot umano arriva in Italia: quanto costa e per cosa si può usare
RoBee, il robot umanoide di Oversonic Robotics, è pronto a trasformare l'industria italiana. Intelligente e versatile, promette efficienza e sicurezza, con potenziale produzione in serie a Torino.
Nel cuore della Brianza nasce RoBee, il robot umanoide made in Italy pronto a entrare nelle fabbriche, nei magazzini e forse anche negli ospedali. Alto un metro e 85, con una stazza di 120 chilogrammi e due computer al posto del cuore, RoBee non è solo un automa: è il simbolo di una transizione profonda che riguarda il futuro del lavoro, della produzione e della tecnologia nel nostro Paese.
Dietro il progetto c’è Oversonic Robotics, una giovane ma determinata realtà fondata da Fabio Puglia e Paolo Denti, che ha sede a Carate Brianza e ha già raccolto oltre 30 milioni di euro di investimenti. La loro idea è semplice quanto rivoluzionaria: costruire e commercializzare un robot capace di affiancare (e in alcuni casi sostituire) l’uomo nei contesti produttivi, in particolare dove il lavoro è ripetitivo, faticoso o pericoloso. Una tecnologia, quella degli umanoidi, che fino a pochi anni fa sembrava ancora confinata alla fantascienza, e che invece oggi si propone come reale alternativa nei processi industriali.
Il robot umanoide italiano: caratteristiche e ambizioni
RoBee non è un robot qualunque. Parla, ascolta, manipola oggetti, riconosce l’ambiente che lo circonda e può interagire con i colleghi umani. È dotato di intelligenza artificiale e sensori evoluti che gli consentono di “vedere” e “capire” il contesto. A differenza dei tradizionali robot da catena di montaggio, progettati per compiti ripetitivi in ambienti rigidamente controllati, RoBee è pensato per operare in spazi condivisi con le persone, senza barriere o recinzioni di sicurezza. In pratica, può camminare accanto a un operaio, passargli un utensile, controllare una procedura o persino sostituirlo in compiti troppo rischiosi o usuranti.
Un’automa così avanzato ha, naturalmente, un costo: 140 mila euro per unità. Una cifra non trascurabile, ma che per molte aziende può rappresentare un investimento strategico, soprattutto in settori ad alta rotazione del personale, con forte incidenza di infortuni o con carenza cronica di manodopera qualificata. L’obiettivo di Oversonic è quello di entrare nel mercato globale degli umanoidi, un settore ancora giovane ma in rapida espansione, dominato da colossi come Tesla (con il suo prototipo Optimus) e aziende cinesi come UBTech.
Torino candidata alla produzione in serie
Al momento, RoBee viene realizzato in piccoli lotti quasi artigianali, grazie anche a tecnologie come la stampa 3D, nella sede brianzola di Oversonic. Ma l’ambizione è ben più grande. La società punta infatti a industrializzare la produzione e ha individuato in Torino il possibile polo per avviare la fabbricazione in serie. Il prossimo 25 luglio, i vertici aziendali parteciperanno a un incontro riservato con imprenditori, istituzioni e fondazioni del territorio presso l’Unione Industriali di Torino, per sondare interesse e trovare eventuali partner produttivi e finanziari.
Una scelta tutt’altro che casuale. Torino è ancora oggi un nodo chiave dell’industria manifatturiera italiana, nonché sede di know-how robotico e meccatronico d’eccellenza, grazie alla presenza di aziende, centri di ricerca e università fortemente specializzate. Se l’accordo andrà in porto, RoBee potrebbe diventare il primo umanoide prodotto in serie su suolo italiano, portando con sé nuove competenze, posti di lavoro qualificati e una filiera innovativa tutta nazionale.