La tempesta di sabbia che dura 12 ore, la calima arriva alle isole Canarie
Il satellite Meteosat-12 ha ripreso 12 ore di calima sulle Canarie: sabbia sahariana che avvolge l’arcipelago, tra rischi respiratori e fertilità agricola
È stato immortalato un evento atmosferico epico (senza esagerazioni). L’osservazione è merito del satellite Meteosat-12 di Eumetsat. Ben 12 ore consecutive di calima sulle isole Canarie. Di che si tratta? Di un vero e proprio velo di polvere desertica, proveniente direttamente dal Sahara. Una visione dallo spazio che ha dell’incredibile, considerando come l’arcipelago spagnolo appaia quasi invisibile, con la densa foschia rossastra che si è estesa per migliaia di km sull’Atlantico.
Calima alle Canarie
Nei tanti dati raccolti da Meteosat-12, è stato osservato il passaggio di nubi di sabbia spesse, fino a centinaia di metri d’altezza. Scendendo nel dettaglio, le bande infrarosse e visibili hanno mostrato:
- innalzamento delle polveri sottili (PM10) nell’atmosfera al di sopra di 5 g/m³;
- diminuzione della radiazione solare diretta fino al 40 % sulle Daylighting Channels;
- dispersione lungo una fascia lunga 2.000 km, da Capo Verde fino alle coste marocchine.
Cos’è la calima
La calima è un fenomeno tipico delle Canarie, che si verifica soprattutto in primavera ed estate. In queste fasi, infatti, i venti al suolo (caldi e secchi) soffiano dal deserto del Sahara in direzione ovest. Ciò che avviene è questo:
- elevazione di polvere e sabbia, con correnti violente che sollevano particelle sottili dalla superficie del deserto;
- trasporto a lunga distanza, con le particelle sospese fino a centinaia di km, sostenute e trasportate da correnti di aria calda subsidente;
- deposito sull’oceano di parte della polvere, con una quota che resta in atmosfera per giorni.
Di conseguenza il paesaggio si trasforma in una “cupola rossastra”. Ma non solo: il trasporto di minerali contiene anche nutrienti come calcio, fosforo ed elementi traccia, fondamentali per la fertilità dei suoli vulcanici delle varie isole dell’arcipelago delle Canarie.
Impatto su salute e ambiente
È importante sottolineare quali sono gli impatti sulla salute delle persone. È possibile sperimentare alcuni sintomi a causa del particolato fine sospeso:
- irritazioni a occhi e vie respiratorie;
- peggioramento di bronchiti croniche e asma;
- aumento delle visite in pronto soccorso per disturbi respiratori.
Per questi motivi, le autorità locali raccomandano di evitare attività fisica all’aperto, soprattutto nelle ore di picco di calima, tornare a usare le mascherine FFP2, in caso di pregresse patologie polmonari, e di mantenere chiuse le finestre, usando filtri Hepa in casa, qualora disponibili.
E per l’ambiente? Abbiamo fatto cenno ai benefici. Per quanto complichi non poco la vita, l’apporto di microelementi favorisce: rigenerazione del suolo vulcanico; crescita di piante endemiche ed equilibrio dei cicli biogeochimici.
L’importanza della tecnologia
Grazie ai modelli Eumetsat e all’integrazione con i dati da terra, oggi si è in grado di prevedere gli arrivi di calima con 48-72 ore di vantaggio. Ciò vuol dire che è possibile attivare allerte sanitarie e piani comunali di pulizia delle strade e delle scuole.
Si aggiunge all’analisi l’ottimizzazione di tecniche agricole, oggi molto più schematiche e in linea con le trasformazioni meteo. In parole povere si procede a una programmazione delle irrigazioni nei giorni successivi a calima, così da solubizzare i nutrienti.