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Cosa sono gli assistenti vocali e come rendono la tecnologia più accessibile

Gli assistenti vocali sono strumenti in continua evoluzione che, grazie anche all’intelligenza artificiale, aiutano gli utenti a interagire con la tecnologia

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Smart Assistant Gorodenkoff/Shutterstock

Gli assistenti vocali rappresentano uno degli esempi più evidenti di come l’intelligenza artificiale può essere applicata alla vita quotidiana. Si tratta di interfacce utente basate sull’AI che consentono agli utenti di interagire con dispositivi e servizi digitali semplicemente tramite comandi vocali.

Questa tecnologia, in continua e rapida evoluzione, sta rivoluzionando il modo in cui le persone si relazionano con la tecnologia, rendendo l’esperienza utente non solo più intuitiva e naturale, ma anche più accessibile a un pubblico ampio e diversificato.

Come funzionano gli assistenti vocali

Il funzionamento di un assistente vocale è il risultato dell’incontro tra diverse tecnologie complesse che lavorano in sinergia per trasformare il parlato umano in azioni e risposte significative.

Si articola in diverse fasi, la prima è il riconoscimento vocale automatico (ASR – Automatic Speech Recognition). Qui, le onde sonore prodotte dalla voce umana vengono catturate attraverso microfoni e convertite in un formato digitale, per poi essere trascritte in testo.

L’efficacia di questa fase è di vitale importanza e richiede una capacità sofisticata di gestire una moltitudine di variabili acustiche. Ciò include la comprensione di diversi accenti regionali o stranieri, le varie cadenze del parlato, le fluttuazioni nel volume della voce e, cosa non meno importante, la capacità di filtrare e interpretare correttamente il linguaggio anche in presenza di rumori ambientali significativi, garantendo che il comando vocale venga trascritto in modo preciso e affidabile.

Una volta che il comando vocale è stato trasformato in testo, interviene l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP – Natural Language Processing). Questa è la fase in cui l’intelligenza dell’assistente vocale si manifesta pienamente, con l’NLP ha il compito di decifrare il significato profondo e l’intento sottostante alla richiesta dell’utente. Non si tratta solo di riconoscere le singole parole, ma di analizzare le loro relazioni grammaticali, la sintassi della frase, le espressioni idiomatiche e il contesto della conversazione.

Successivamente si passa alla gestione del dialogo (Dialog Management) che, dopo aver compreso l’intento dell’utente, elabora la richiesta e determina la risposta o l’azione più appropriata da intraprendere. Questo processo può implicare una vasta gamma di azioni dalla ricerca di informazioni specifiche su database interni o sul vasto web, all’esecuzione di comandi su dispositivi smart connessi all’ecosistema dell’utente (come l’accensione delle luci o la regolazione del termostato).

L’ultima fase è la sintesi vocale (TTS – Text-to-Speech). Qui, la risposta che è stata generata in formato testuale dall’assistente viene convertita in un formato audio. Grazie a tecniche avanzate di sintesi vocale, le voci utilizzate sono diventate sempre più naturali e “umane”, spesso indistinguibili da una voce reale. Questo contribuisce a rendere l’interazione il più fluida, piacevole e intuitiva possibile, riducendo la percezione di parlare con una macchina.

Esempi più comuni di assistenti vocali

Il panorama degli assistenti vocali è attualmente dominato da alcuni grandi nomi, ciascuno con le proprie peculiarità, punti di forza e un proprio ecosistema di dispositivi e servizi:

Alexa di Amazon è senza dubbio uno degli assistenti vocali più diffusi e integrati. Si trova a bordo di un’ampia gamma di dispositivi prodotti da Amazon stessa, come l’onnipresente serie di smart speaker Amazon Echo, le smart display Echo Show e i dispositivi Fire TV.

Alexa è particolarmente apprezzato per le sue capacità di controllo della smart home, consentendo agli utenti di gestire luci, termostati, serrature e altri elettrodomestici connessi. È inoltre noto per la sua integrazione con lo shopping online su Amazon e per l’accesso a una vasta e crescente libreria di applicazioni vocali sviluppate da terze parti, che estendono le sue funzionalità ben oltre quelle di base.

A breve gli utenti potranno contare anche su Alexa+, la nuova versione dell’assistente di Amazon alimentata dall’intelligenza artificiale.

Google Assistant è l’assistente di Big G ed è caratterizzato da una pervasività ancora maggiore grazie alla sua integrazione con il sistema operativo Android e l’ecosistema di servizi Google. È presente su praticamente tutti gli smartphone Android, sui dispositivi Google Home/Nest, dentro le automobili con Android Auto, smart TV e altri elettrodomestici.

Il suo punto di forza risiede nella capacità di sfruttare l’immenso database di Google per la ricerca di informazioni, rendendolo estremamente efficace nel rispondere a domande complesse e fornire dati aggiornati. È in grado, inoltre, di gestire il calendario, inviare promemoria e delle attività quotidiane e nel tradurre il parlato in tempo reale.

Negli ultimi mesi è stato sostituito da Google Gemini che, oltre alle funzioni appena elencate, mette a disposizione degli utenti la potente intelligenza artificiale di Big G, cosa che lo rende ancora più efficiente-

Siri di Apple, un assistente vocale profondamente e unicamente integrato nell’ecosistema di prodotti e servizi dell’azienda di Cupertino, come iPhone, iPad, Mac, Apple Watch, Apple TV e HomePod.

Siri è stato uno dei primi assistenti vocali di massa e offre funzionalità ottimizzate per le app Apple, come l’invio di messaggi tramite iMessage, la programmazione di promemoria nel calendario, l’avvio di chiamate FaceTime e il controllo della riproduzione musicale tramite Apple Music.

Da mesi si attende l’arrivo di una versione di Siri potenziata dall’intelligenza artificiale che, inizialmente, doveva essere il fulcro di iOS 16. Tuttavia lo sviluppo di Apple Intelligence è in ritardo e, al momento, non è ancora possibile utilizzare questo smart assistant.

Microsoft Copilot (ex Cortana) è stato concepito come assistente personale integrato dentro Windows e sui dispositivi Microsoft, anche se negli ultimi anni, il suo focus si è spostato sull’integrazione con le suite di produttività Microsoft 365.

Ora, Copilot mira a supportare gli utenti in contesti lavorativi, aiutando a gestire email, calendari, documenti e riunioni all’interno dell’ambiente Microsoft, potenziando le varie applicazioni offerte dal colosso di Redmond.

Le principali funzioni degli assistenti vocali

Come già anticipato gli assistenti vocali hanno allargato la loro sfera di influenza ben oltre le semplici risposte a domande, offrendo una vasta gamma di funzionalità che spaziano dall’intrattenimento alla produttività a tutti i livelli, fino ad arrivare alla gestione della casa.

Il controllo della smart home è, appunto, una delle applicazioni più popolari con gli assistenti vocali che possono fungere da hub di controllo centrale, permettendo agli utenti di accendere o spegnere luci, regolare la temperatura del termostato intelligente, bloccare o sbloccare serrature smart, avviare elettrodomestici compatibili e addirittura monitorare sistemi di sicurezza, il tutto con semplici comandi vocali.

La riproduzione multimediale è un processo più semplice rispetto alla smart home e consente un controllo intuitivo della musica, dei podcast, degli audiolibri e dei programmi radiofonici. L’utente può chiedere di riprodurre una canzone specifica, un artista, un genere, controllare il volume, saltare tracce o mettere in pausa la riproduzione su altoparlanti intelligenti, soundbar o sistemi di intrattenimento collegati.

Gli assistenti vocali possono anche dare informazioni agli utenti, fornendo risposte rapide a domande di ogni tipo, dalle previsioni meteo aggiornate in tempo reale agli ultimi aggiornamenti sulle notizie, dai risultati sportivi alle definizioni di parole, curiosità storiche o scientifiche e molto altro.

Anche per quel che riguarda la produttività e l’organizzazione questi strumenti sono utili per gestire le varie situazioni della vita quotidiana sia a lavoro che a casa. È possibile impostare sveglie e timer, creare liste della spesa o di cose da fare, inviare messaggi di testo o email, effettuare chiamate vocali, e programmare appuntamenti o promemoria, integrandosi con i calendari personali.

Alcuni assistenti vocali permettono anche di accedere a shopping e servizi e sono integrati con piattaforme di e-commerce, permettendo di ordinare prodotti online con la voce. Possono anche aiutare a trovare ristoranti nelle vicinanze, consultare menù e in alcuni casi anche effettuate prenotazioni per l’utente.

Durante la guida, gli assistenti vocali integrati nei sistemi di infotainment delle auto o negli smartphone possono fornire indicazioni stradali passo-passo, aggiornamenti sul traffico in tempo reale e suggerimenti su punti di interesse lungo il percorso, il tutto senza distogliere l’attenzione dalla strada.

Alcuni prodotti sono ottimi anche per i momenti di svago, proponendo quiz, giochi di cultura generale, raccontando barzellette o permettendo di interagire con storie interattive e giochi vocali.

Infine, sul fronte dell’accessibilità questi dispositivi rappresentano un enorme vantaggio per gli utenti, facilitando l’interazione con la tecnologia per persone anziane, individui con disabilità visive, motorie o cognitive, offrendo un’alternativa all’interazione tattile o basata su testo.

I vantaggi degli assistenti vocali

L’utilizzo sempre più diffuso degli assistenti vocali sta portando a una serie di benefici che migliorano notevolmente l’esperienza utente.

La possibilità di interagire con i dispositivi a mani libere è un vantaggio enorme. Alla guida, in cucina mentre si stanno svolgendo lavori manuali o semplicemente mentre il telefono è lontano, la possibilità di poter impartire comandi vocali rende l’uso della tecnologia più fluido e meno interruttivo.

Ottenere informazioni o eseguire comandi tramite la voce è spesso notevolmente più rapido rispetto alla digitazione su una tastiera o alla navigazione attraverso menu e interfacce grafiche, permettendo un accesso quasi istantaneo alle funzionalità desiderate.

Come già accennato, gli assistenti vocali sono un pilastro dell’accessibilità digitale e aprono le porte della tecnologia a persone anziane che potrebbero avere difficoltà con schermi piccoli o tastiere e a individui con disabilità visive o motorie, offrendo un metodo di interazione naturale e inclusivo.

Oltre a questo, gli smart assistant riducono la complessità dell’interfaccia utente permettendo alle persone di interagire con la tecnologia semplicemente parlando, rendendo i dispositivi più facili da usare per un pubblico più ampio, inclusi i meno esperti di tecnologia.

Infine bisogna ricordare che gli assistenti vocali non operano in isolamento ma si integrano sempre profondamente più con un vasto e crescente ecosistema di dispositivi intelligenti, applicazioni e servizi di terze parti, creando un ambiente domestico o lavorativo altamente connesso e interdipendente, dove un singolo comando vocale può innescare una catena di azioni.

Le evoluzioni future degli assistenti vocali

Nonostante l’impressionante progresso degli ultimi anni, gli assistenti vocali devono ancora affrontare diverse sfide significative per il futuro.

La più importante, forse, riguarda privacy e sicurezza dei dati. Le aziende produttrici affermano di adottare misure rigorose per anonimizzare i dati e utilizzarli solo per migliorare il servizio e l’accuratezza del riconoscimento, ma si tratta comunque di tecnologie che hanno accesso a una quantità incredibile di informazioni personali e la fiducia degli utenti è fondamentale e va costantemente guadagnata attraverso trasparenza e robusti protocolli di sicurezza.

Centrale anche il discorso sulla precisione e comprensione del contesto con questi strumenti che possono ancora faticare a comprendere comandi complessi, il gergo specifico di un settore, le espressioni idiomatiche o le sfumature linguistiche (come accenti o dialetti). Questo può portare a interpretazioni errate o alla necessità di riformulare le richieste.

Da non sottovalutare nemmeno il fenomeno delle “allucinazioni” dell’IA, in cui l’assistente inventa risposte o fornisce informazioni inaccurate. Si tratta di un problema noto e richiede un costante affinamento degli algoritmi e delle fonti di conoscenza.

Cruciale anche il punto della dipendenza dalla connessione Internet, necessaria per la maggior parte delle funzionalità avanzate. L’elaborazione del linguaggio naturale e l’accesso ai database avvengono tipicamente su server cloud remoti e questo può limitare l’uso di questi dispositivi in aree con scarsa connettività o in caso di interruzioni di rete.

L’ultima incognita per il futuro riguarda personalizzazione e limiti etici, con la necessità di trovare il giusto compromesso tra le due parti, in modo che questa tecnologia diventi davvero un aiuto concreto per gli utenti e fornisca loro informazioni in modo imparziale.

Il futuro degli assistenti vocali è estremamente promettente e si prevede che continueranno a evolversi a un ritmo rapido arrivando a una sempre più profonda integrazione in una miriade di dispositivi diversi, dai wearable (smartwatch, auricolari) alle automobili, fino ad arrivare agli elettrodomestici smart e ai sistemi di sicurezza domestica.

E in questo senso, l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo centrale, diventando sempre più proattiva e riuscendo ad anticipare le esigenze delle persone, fornendo loro assistenza o suggerimenti pertinenti prima ancora di essere esplicitamente richiesto.

L’obiettivo dunque è creare assistenti che siano non solo utili e reattivi, ma anche sicuri, etici e integrati in ogni aspetto della vita quotidiana, rendendo l’interazione con la tecnologia un’esperienza sempre più invisibile e naturale.