Nuovo polo industriale in Italia: 41,5 mln per impianto di chip a Milano
La UE approva 41,5 milioni di euro per la nascita di un nuovo impianto a Milano, il primo in Italia sui chip fotonici, cruciale per la sovranità tecnologica e l'occupazione del Paese.

Con l’approvazione da parte della Commissione europea di un aiuto di Stato da 41,5 milioni di euro a favore della start-up italiana Ephos S.r.l., prende forma a Milano un nuovo impianto per la produzione di chip fotonici, il primo del suo genere nell’Unione Europea. Un investimento che non rappresenta soltanto un’opportunità industriale, ma anche un tassello chiave nella costruzione della sovranità tecnologica europea, in linea con gli obiettivi del Chips Act UE.
Nuovo polo industriale a Milano, il progetto
Il progetto sarà finanziato attraverso il Fondo nazionale per la microelettronica, gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che ha sostenuto l’iniziativa sin dalle fasi iniziali. Si tratta di una svolta significativa per l’Italia, che si ritaglia un ruolo centrale nella corsa globale ai semiconduttori, un settore cruciale per le tecnologie di oggi e di domani.
L’impianto milanese di Ephos sarà dedicato alla produzione di chip fotonici su wafer di vetro, una tecnologia avanzata che utilizza la luce anziché gli elettroni per trasmettere informazioni. Rispetto ai chip tradizionali, i dispositivi fotonici offrono maggiore velocità, minore consumo energetico e una larghezza di banda superiore, rendendoli ideali per applicazioni critiche come i data center, le reti di comunicazione di nuova generazione e persino il calcolo quantistico.
Si tratta, quindi, non solo di un’infrastruttura produttiva, ma di una piattaforma per l’innovazione, in grado di accelerare la competitività industriale europea e di attrarre nuovi investimenti nel territorio italiano.
Una scelta strategica per l’Europa e per l’Italia
Il contesto geopolitico e industriale degli ultimi anni ha dimostrato quanto sia fragile la dipendenza europea da fornitori esteri di microchip, in particolare da paesi extra-UE. L’iniziativa di Ephos va nella direzione opposta: costruire catene del valore interne per aumentare la resilienza e garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di componenti fondamentali.
Per l’Italia, ospitare il primo impianto europeo per chip fotonici significa posizionarsi al centro di una filiera ad alto contenuto tecnologico, con ricadute importanti in termini di occupazione qualificata, formazione specialistica e crescita del tessuto industriale locale.
L’operazione Ephos rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni europee, governo nazionale e iniziativa privata. La sinergia tra Bruxelles e Roma, attraverso il Chips Act e il Fondo nazionale, ha permesso di sbloccare un investimento strategico che coniuga innovazione, politica industriale e visione europea.
In un momento in cui si discute di reindustrializzazione e di autonomia strategica, l’esempio milanese dimostra che l’Italia può essere protagonista nella costruzione di un’Europa tecnologicamente più forte, meno dipendente, più competitiva.
Impatto su economia e lavoro
La nascita del nuovo impianto non rappresenta solo un balzo in avanti dal punto di vista tecnologico, ma anche un’opportunità concreta per il rilancio dell’economia nazionale e per la creazione di nuova occupazione qualificata.
In primo luogo, l’investimento da 41,5 milioni di euro contribuirà alla generazione di nuovi posti di lavoro diretti all’interno dell’impianto, con l’assunzione di figure altamente specializzate nei settori dell’ingegneria elettronica, della fotonica, della fisica applicata e dei materiali avanzati. Accanto a questi, è atteso un effetto moltiplicatore sull’intero ecosistema industriale, con la creazione di occupazione indiretta e indotta lungo la filiera produttiva: dalla fornitura di materiali e componenti alla logistica, fino ai servizi digitali e alla manutenzione.
Questo progetto, primo nel suo genere in Europa, può anche favorire la nascita di un vero e proprio distretto tecnologico nell’area milanese, contribuendo ad attrarre talenti, investitori e startup nazionali e internazionali. La sinergia con università e centri di ricerca del territorio offrirà nuove opportunità per la formazione di competenze altamente richieste e per lo sviluppo di soluzioni innovative legate a data center, reti di nuova generazione, intelligenza artificiale e calcolo quantistico.