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Google ha usato miliardi di telefoni per rilevare terremoti, ecco come

Uno studio scientifico “promuove” Android Earthquake Alerts, il sistema di allarme terremoto di Google. Come funziona e perché aiuta in caso di eventi sismici

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android Shutterstock

Più di 18mila eventi sismici in un centinaio di Paesi. Tanti sono stati i terremoti che il sistema di allarme terremoto di Android è riuscito a identificare negli ultimi quattro anni, cioè da quando la sua prima versione è stata distribuita nei telefoni di un numero crescente di utenti nel mondo. A fornire questi dati è uno studio pubblicato su Science lo scorso 17 luglio. La ricerca ha analizzato l’efficacia del sistema Android Earthquake Alerts, che trasforma i sensori di movimento degli smartphone Android in una rete globale per il rilevamento sismico e l’invio di allerte – integrando, e non sostituendo, le reti sismiche tradizionali nelle aree prive di tali infrastrutture. Secondo gli autori, i risultati sono positivi: questo approccio rappresenta un metodo promettente per offrire avvisi in aree in cui non ci sono stazioni sismiche.

Come fa lo smartphone Android a rilevare i terremoti

I sistemi di allerta precoce per i terremoti si basano sull’analisi in tempo reale delle onde sismiche: queste vengono tipicamente rilevate da stazioni sismiche vicine o, nel caso del sistema Android Earthquake Alerts, dagli accelerometri degli smartphone.

Gli accelerometri sono sensori molto comuni: è grazie a loro che, ad esempio, lo schermo ruota in automatico quando si gira lo smartphone. Senza che l’utente si accorga di nulla, gli accelerometri si occupano anche di monitorare periodicamente la presenza di situazioni sismiche rischiose.

Nello specifico, questi sensori integrati negli smartphone rilevano le onde sismiche primarie, meno distruttive e più veloci, e inviano i dati al server Google. Lì, un algoritmo specifico aggrega le segnalazioni per confermare il terremoto, stimarne posizione e magnitudo, e inviare allerte: “BeAware” per scosse leggere; “TakeAction” per eventi sismici più forti, con notifiche a tutto schermo e suono di emergenza.

Android Earthquake Alerts si basa dunque sulla quantità delle rilevazioni, non sulla qualità. I sismometri di livello scientifico forniscono dati di qualità superiore, ovviamente, mentre i singoli smartphone non sono altrettanto sensibili. Tuttavia, il sistema di Google risulta comunque affidabile perché si basa sui dati raccolti e inviati da un enorme numero di smartphone Android presenti in una determinata area.

Android Earthquake Alerts funziona? I dati di uno studio

Il sistema Android Earthquake Alerts è stato lanciato in Nuova Zelanda e in Grecia nell’aprile 2021, per poi essere esteso in 98 Paesi del mondo. Oggi serve circa 2,5 miliardi di persone, un numero dieci volte superiore rispetto a pochi anni fa.

Dal 2021 al 2024, in Paesi come la Turchia, il sistema ha rilevato in media 312 terremoti al mese (magnitudo 1.9–7.8). Complessivamente sono stati oltre 18mila i terremoti rilevati e 2000 gli eventi che hanno innescato allerte ufficiali. Le notifiche inviate sono state circa 790 milioni.

A rendere positivo il giudizio su Android Earthquake Alerts è anche il tasso di affidabilità. Secondo gli autori dello studio pubblicato su Science, infatti, il tasso di falsi allarmi è stato basso: su 1279 allerte tra il 2021 e marzo 2024, solo 3 erano errate – di queste, due sono state causate da temporali.

Come detto, il sistema invia una notifica all’utente per avvisarlo dell’evento sismico in arrivo. I tempi di preavviso variano da circa 15 secondi (per le grandi scosse di magnitudo superiore a 7) fino a circa un minuto (per le scosse moderate). Questo dovrebbe dare modo alle persone di prepararsi al terremoto, eventualmente raggiungendo un luogo sicuro.

Raccogliendo feedback tra gli utenti che hanno ricevuto le notifiche, lo studio rileva che l’85% ha effettivamente sentito la scossa. Di questi, il 36% ha ricevuto l’avviso del sistema Android prima di percepire l’evento sismico, il 28% durante e il 23% dopo l’inizio delle vibrazioni.