Kim Basinger

Dai primi lavori come fotomodella ai primi ruoli per il grande e piccolo schermo. I film, il successo e le curiosità sull'attrice di 9 settimane e ½

Kim Basinger
Fonte: IPA
  • Nome completo: Kimila Ann Basinger
  • Data di nascita: 08/12/1953
  • Luogo di nascita: Athens, Georgia
  • Segno zodiacale: Sagittario
  • Altezza: 1.71 m
  • Professione: attrice
  • Social: Instagram, Twitter

Biografia

Kim Basinger nasce ad Athens, nella contea di Clarke (Georgia) l’8 dicembre 2022. La sua è una famiglia ricca di artisti e talenti: il padre Donald Wade è un musicista; la madre Ann Cordell una modella). Ancora molto giovane, Kim inizia a sognare il mondo dello spettacolo e si iscrive all’accademia di arte drammatica. Nei primi anni di carriera alterna un fortunato lavoro da modella a piccole parti per serie televisive, anche di successo: da Charlie’s Angels a McMillan e signora.

Nel 1980 si trasferisce a New York e, oltre al lavoro da modella inaugura la sua carriera cinematografica: il suo debutto assoluto avviene nel 1981 con il film Paese selvaggio, un piccolo film diretto da David Greene. Dopo aver preso parte al lungometraggio I predatori della vena d’oro (1982), dove viene diretta dal grande attore Charlton Heston, Kim Basinger trova nel 1983 un anno chiave per la sua carriera: con Mai dire mai recita per la prima volta, accanto a Sean Connery, per una grande produzione hollywoodiana e, al contempo, posa nuda per Playboy suscitando l’attenzione dello Star System.

Nel corso degli anni ’80 vediamo Kim Basinger diretta da alcuni importanti registi come Robert Altman (Follia d’amore), Blake Edwards (I miei problemi con le donne, Appuntamento al buio) e Barry Levinson (Il migliore), ma il film che la impone definitivamente al grande pubblico è 9 settimane e ½ (1986): diretto da Adrian Lyne, racconta la storia di fatale attrazione tra l’operatore finanziario John (Mickey Rourke) e la gallerista Elizabeth (la Basinger). Il film ottiene un enorme successo, lo spogliarello dell’attrice sulle note di You Can Leave Your Hat On di Joe Coker entra nell’immaginario collettivo e la Basinger diventa la quintessenza della sensualità sul grande schermo, puntualmente in testa alle classifiche degli anni ’80 dedicate alle donne più Sexy e desiderate del mondo dello spettacolo.

Nel 1989 prende parte ad un altro ambizioso progetto hollywoodiano: Batman, diretto da Tim Burton. Qui la Basinger interpreta il personaggio di Vicki Vale ed è in scena con attori come Michael Keaton e Jack Nicholson. Successivamente, non tutte le scelte artistiche dell’attrice di rivelano vincenti. Nella prima metà degli anni ’90 recita nei film Bella, bionda… e dice sempre sì, Analisi finale, Fuga dal mondo dei sogni, Una bionda tutta d’oro, Prêt-à-Porter.

Ma è soltanto nel 1997 che vive una rinascita artistica: tratto dal romanzo omonimo di James Ellroy e diretto da Crrtis Hanson, L.A. Confidential è un film interpretato, tra gli altri da Kevin Spacey, Russell Crowe, Guy Pearce e Danny DeVito. A spiccare è però Kim Basinger, che nel ruolo di Lynn Bracken viene celebrata dalla critica come mai le era accaduto fino a quel momento, portandosi a casa molti prestigiosi premi, compreso l’Oscar per la migliore attrice non protagonista dell’anno.

Tra la fine degli anni ’90 e gli anni 2000 continua a recitare con costanza, contenendo però il numero di film ma, soprattutto, si pone ai margini dello Star System: la sua presenza su tappeti rossi e feste mondane si fa pian piano più scarna e recita in film di alterno successo di critica e di pubblico, dove spesso affianca attori di primo piano.
Tra gli altri, ricordiamo: 8 Mile (2002), con Eminem; The Burning Plain – Il confine della solitudine (2008), con Jennifer Lawrence; The Informers – Vite oltre il limite (2008), dove ritrova Mickey Rourke; Third Person (2013), con Liam Neeson; Il grande match (2013), con Sylvester Stallone e Robert De Niro; The Nice Guys (2016), con Russell Crowe e Ryan Gosling. Tra il 2017 e il 2019 la vediamo in Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso, secondo e terzo episodio della trilogia di film tratti dalla saga di E. L. James. Qui la Basinger interpreta l’ex amante del protagonista, Christian Grey.

Vita privata

Non ancora famosa, nel corso degli anni ’70 Kim Basinger ha una relazione con il fotografo Dale Robinette, dopodiché incontra sul set di Paese selvaggio, suo primo film, il truccatore Ron Snyder-Britton. I due si sposano nel 1980, poco dopo, ma matrimonio naufraga e il divorzio arriva nel 1989.
La Basinger ha nel frattempo alcuni brevi flirt, compreso quello con la rock star Prince.

Successivamente l’attrice conosce sul set di Bella, bionda… e dice sempre sì Alec Baldwin. Inizia in quel momento una delle più chiacchierate love story hollywoodiane degli anni ’90 (e oltre). Baldwin e la Basinger si sposano nel 1993 ma, dopo qualche anno di felicità e armonia, iniziano i primi dissidi e il rapporto, ormai burrascoso, vede prima il divorzio, avvenuto nel 2002, poi una battaglia legale riguardante l’affidamento della loro unica figlia, Ireland Eliesse, nata nel 1995.

Nel 2014 Kim Basinger si lega sentimentalmente all’acconciatore Mitch Stone. Una relazione che si rivela discreta e che vive, ancora oggi, lontana dai riflettori e dai pettegolezzi.

Progetti

  • 1981 – Paese selvaggio (regia di David Greene)
  • 1983 – Mai dire mai (regia di Irvin Kershner)
  • 1983 – I miei problemi con le donne (regia di Blake Edwards)
  • 1984 – Il migliore (regia di Barry Levinson)
  • 1985 – Follia d’amore (regia di Robert Altman)
  • 1986 – 9 settimane e ½ (regia di Adrian Lyne)
  • 1987 – Appuntamento al buio (regia di Blake Edwards)
  • 1989 – Batman (regia di Tim Burton)
  • 1991 – Bella, bionda… e dice sempre sì (regia di Jerry Rees)
  • 1992 – Analisi finale (regia di Phil Joanou)
  • 1992 – Fuga dal mondo dei sogni (regia di Ralph Bakshi)
  • 1993 – Una bionda tutta d’oro (regia di Russell Mulcahy)
  • 1994 – Getaway (regia di Roger Donaldson)
  • 1994 – Prêt-à-Porter (regia di Robert Altman)
  • 1997 – L.A. Confidential (regia di Curtis Hanson)
  • 2000 – Sognando l’Africa (regia di Hugh Hudson)
  • 2002 – 8 Mile (regia di Curtis Hanson)
  • 2004 – The Door in the Floor (regia di Tod Williams)
  • 2004 – Cellular (regia di David R. Ellis)
  • 2008 – The Burning Plain – Il confine della solitudine (regia di Guillermo Arriaga)
  • 2008 – The Informers – Vite oltre il limite (regia di Gregor Jordan)
  • 2013 – Third Person (regia di Paul Haggis)
  • 2013 – Il grande match (regia di Peter Segal)
  • 2016 – The Nice Guys (regia di Shane Black)
  • 2018 – Cinquanta sfumature di rosso (regia di James Foley)

Premi

  • 1998 – Oscar Miglior attrice non protagonista per L.A. Confidential
  • 1998 – Golden Globe Miglior attrice non protagonista per L.A. Confidential
  • 1998 – Screen Actors Guild Awards – Miglior attrice non protagonista per L.A. Confidential

Kim Basinger ha sofferto di agorafobia?

Dopo il matrimonio con Ron Snyder-Britton, nel 1980, Kim Basinger ebbe un attacco di panico in un negozio di alimenti. Un episodio che segnò molto l'attrice, che iniziò una personale battaglia contro l'agorafobia che la costrinse a chiudersi in casa per sei mesi. Cominciò poi, successivamente, a stare molto meglio.

Kim Basinger ha avuto problemi finanziari?

Tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90 Kim Basinger ha avuto seri problemi finanziari. Tutto ebbe inizio con l’acquisto di un villaggio della Georgia, per 20 milioni di dollari. Una scommessa persa che si rivelò in poco tempo un investimento disastroso. Successivamente, inoltre fu portata in tribunale dalla casa di produzione Main Line, rea di aver prima accettato (verbalmente) un ruolo per il film Boxing Helena, per poi tirarsi indietro. In primo grado, ritenuta colpevole, all’attrice fu chiesto di pagare una cifra di circa 11 milioni di dollari. Denaro che la Basinger non aveva. La vicenda le fece dunque dichiarare bancarotta, anche se il secondo grado di giudizio diede ragione all’attrice, che nel frattempo aveva trovato un accordo con la Main Line.

Kim Basinger è un’animalista?

Fervente animalista e vegetariana, Kim Basinger svolge un lavoro a tutto tondo in difesa degli animali. Si è più volte spesa in manifestazioni e battaglie anti-pellicce, posando per apposite campagne e contattando personalmente importanti stilisti chiedendo di interrompere con fermezza l’utilizzo dei capi in pelliccia nel mondo della moda.