Che Tempo Che Fa, le pagelle: Fazio in difficoltà (5), lo show di Renzo Arbore (7), Noemi 'sprecata' (4)
Nella puntata del 18 maggio, non mancano ospiti di spicco come Alessandro Gassmann, Diego Abatantuono, Noemi ed Elly Schlein, né risate e politica: le pagelle
Durante l’ultima puntata di Che Tempo Che Fa, condotto sempre da Fabio Fazio sulla Nove domenica 18 maggio 2025, non mancano ospiti di spicco come ogni settimana. Fazio apre con Concita De Gregorio e Alessandro Gassmann, passando poi per Elly Schlein, Renzo Arbore e Diego Abatantuono e chiudendo infine con la letterina di Luciana Littizzetto e l’intervento di Ornella Vanoni, che firma il contratto per la prossima stagione. Ecco le pagelle (personalissime) della puntata del 18 maggio di Che tempo Che Fa, dove Noemi si esibisce con grinta all’inizio del Tavolo.
Che Tempo Che Fa, ultima puntata 18 maggio 2025: le pagelle
Ornella Vanoni travolgente, voto 9: la cantante, ormai ospite fissa del programma, non perde il suo innato senso dell’umorismo nemmeno quando deve firmare un foglio in cui si impegna a tornare il prossimo anno a Che Tempo Che Fa. Nel momento in cui il conduttore le spiega cosa c’è scritto sul foglio, lei risponde: "Ma non è detto che ci arrivi. L’altra volta ho detto che mi sento variabile… no, cosa ho detto? Io firmo ma non prendo l’impegno". Una volta autografato il foglio, commenta: "Cosa diavolo mi invento per l’anno prossimo, tutta l’estate un’ansia". Poi, quando lei afferma di aver scritto ben quattro fogli di ringraziamenti, Fazio la blocca dicendole che "sono in chiusura", ma lei non ci sta: "Siamo in ritardo? Io è un’ora che aspetto!" Poi, finalmente, trova i 4 fogli e legge: "Grazie a tutti!". Insomma, altro che diverse pagine di ringraziamenti: la cantante ha fregato tutti, soprattutto Fabio Fazio. Fantastica, una vera forza della natura: a 90 anni suonati ha ancora voglia di scherzare. Non le manca nemmeno la sincerità nel dire che non riuscirebbe a reggere un intero concerto sul palco perché "la testa non si stanca, ma il corpo sì, ne uscirei stecchita".
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Entra nel canale WhatsAppLa lettera di Luciana Littizzetto, voto 9: partiamo dal fatto che stare tre mesi senza la comica torinese e le sue letterine taglienti non sarà facile, perché in quelle parole, pesanti come macigni per chi finisce nel suo mirino, c’è tanta verità e forza: crede fermamente in quello che scrive e l’energia con cui legge la lettera ne è la dimostrazione più chiara. Questa sera, però, la Littizzetto vince parlando di tutti i protagonisti politici della stagione televisiva, tra cui Trump, Putin, Musk, Salvini e Meloni ("Orba con Orban"), senza dimenticare le ultime notizie, il referendum, il nuovo Papa e Gaza, ripetendo due volte "Aprite le frontiere, fate entrare degli aiuti umanitari" per sottolinearne l’importanza. Infine, ricorda i due bambini trovati morti di sete al largo di Lampedusa, finendo l’intervento con queste parole: "E noi abbracciamo, strette strette, il loro dolore di cui nessuno ha avuto pietà". La promuoviamo a pieni voti anche perché sa bene come e quando pungere. A Fazio, titubante su un’idea del tiktoker che riguarda gli stendini, dice: "Almeno lo stendino serve, l’uomo meno". Un altro esempio è il momento in cui parla di Macron e della fake news sulla cocaina nel fazzoletto e dice "strano che non abbiano detto che, indossando la cravatta, Macron l’ha usata per farsi una pera".
Concita De Gregorio si mette nei panni dei giovani, voto 8: la giornalista e scrittrice racconta il suo nuovo libro dal titolo Di madre in figlia, che parla di una ricerca delle origini della famiglia materna, e prosegue il suo discorso, tra un consiglio e l’altro, invitando le persone a comunicare tra loro e i giovani a chiedere alle madri di parlare della storia delle proprie nonne per tramandare le proprie origini nel tempo. Si parla anche di segreti, quelli che accomunano tutte le famiglie: "Sei figlio di qualcosa che non sai ma che resta lì. Questi segreti si accumulano e appartengono a tutti, come ‘di chi sei figlio?’, ‘Qual è la storia di tua nonna?’". Tanti i concetti stimolanti presentati da una giornalista che non risulta mai banale nel corso dell’intervento e la cui mentalità è molto aperta (basta ascoltare attentamente le sue parole). Tra questi, il suo pensiero sulle difficoltà dei giovani nell’orientarsi in una società così veloce, fatta di cambiamenti che nessuno riesce più a comprendere. Concita De Gregorio dice di capire la fatica che fanno perché è un periodo difficile, sottolineando che ogni tempo ha le sue difficoltà: "Spero che il mio libro sia un aiuto per ritrovare un senso dell’orientamento sia per i giovanissimi, in modo che possano capire qual è lo sguardo degli adulti su di loro, sia per gli adulti per provare a comprendere questi ragazzi. Non c’è niente che curi di più di trovare qualcuno che ti capisce e ti sostiene. Capisco la fatica che fanno nel trovare un ordine in quello che succede, non la giudico, è un tempo difficile. Gli adulti dicono ‘lo è stato anche per noi’, ma per loro è stato diversamente difficile. Bisogna trovare un posto dove incontrarsi".
Alessandro Gassmann sta al gioco e ha la risposta pronta, voto 8: oltre a parlare del film Mani Nude, diretto da Mauro Mancini e molto violento, Gassmann dimostra di avere un grande senso dell’umorismo appena entra in studio. Quando Fabio Fazio lo squadra e ricorda al pubblico che hanno entrambi 58 anni ("Togliamoci il dente: lo so che abbiamo la stessa età, ma è andata così"), lui ribatte: "C’è poco da vantarsi" e il conduttore replica: "Tu fai bene a vantarti, non dirmi che hai degli acciacchi?" Gassmann risponde di sì e, restando serio – che poi la serietà (data dal tono e dallo sguardo) è il lato più divertente del siparietto -, dice: "Per cominciare, mi fa male questo dito!" Subito dopo aver commentato "vabbè", gli chiede se faccia sport (dice di sì) e continua domandandogli "Anche tu hai mal di schiena?". L’attore ribatte "No, quello no, però ho avuto un’ernia cervicale!", e in seguito, vedendolo un po’ deluso dal fatto che, a livello di fisicità, sia messo meglio di lui, commenta: "Se vuoi tossisco un po’". Insomma, una gara a chi è meno ‘anziano fuori’ che, alla fine, diverte e alza l’umore e dove non manca un passaggio interessante, perché quando il conduttore dice "Sai cosa mi darebbe conforto? Il mio problema è che non mi ricordo il nome di nessuno", lui risponde: "Io ho da sempre problemi con i nomi, secondo me perché non hanno una logica".
Renzo Arbore fa tornare il buonumore, voto 7: con Arbore, giunto in studio dopo l’intervento di Elly Schlein, i toni tornano a essere leggeri mentre racconta aneddoti che ci fanno tornare indietro nel tempo, un tuffo nel passato che emoziona e coinvolge, tra video e commenti. Poi, il ritorno di Frate Antonino da Scasazza (Nino Frassica) e Il Comunista (Maurizio Ferrini), con lo studio che si rianima improvvisamente, forse perché i tre insieme, proponendo alcuni sketch, non solo fanno ridere, ma riportano alla memoria le indimenticabili gag di Quelli della Notte.
Diego Abatantuono divertente ma incoerente, voto 6: non si risparmia nel raccontare aneddoti riguardanti la sua carriera e il meraviglioso periodo al locale Derby di Milano, luogo dove si sono formati molti grandi artisti, però si chiede se faccia bene a raccontare tutte queste cose intime che prima d’ora aveva svelato solo agli amici. Eppure, subito dopo non si fa tanti problemi a raccontare addirittura i particolari, il che lo rende incoerente. Inoltre, viene fuori il nome di Francesco Paolantoni, parlando di calcio, e Abatantuono torna sul piccolo screzio nato di recente per una battuta che, proprio perché tale, non merita altro spazio: "Ma Paolantoni cosa c’entra? Ah, perché è tifoso del Napoli. Pensavo fosse sfigato anche in quello. L’altra volta che ho fatto una battuta io e gli amici mi hanno riportato che dicevano che io avevo trattato male Paolantoni, ma era solo una battuta. Noi giochiamo, io lo so, sono gli altri a non saperlo. Io il telefonino lo uso per telefonare e guardare la faccia dei miei nipotini. Tutto ciò che avviene nel telefonino io non lo frequento, per cui me ne parlano gli altri. Ma in effetti non me ne frega un ca**o".
Elly Schlein (troppo) teatrale, voto 5: quanto entusiasmo. La Segretaria del Pd dice ciò che andrebbe fatto, cosa si impegnano a fare, affrontando anche tematiche molto importanti, ma a disturbare è il suo modo di porsi: corre con le parole e con i gesti, rendendo difficile allo spettatore la possibilità di mantenere l’attenzione per tutto il tempo. Ascoltarla, dopo 10 minuti, diventa pesante. Durante l’intervista, la Schlein lascia poco spazio al conduttore per intervenire e punta sulla retorica, proponendo ovvietà e frasi fatte. Quando espone questi concetti, a nostro avviso, sembra recitare una parte: ma se si crede tanto in qualcosa, c’è davvero bisogno di essere così teatrali per convincere il pubblico? Forse è la stessa Schlein a non crederci abbastanza.
Fabio Fazio in difficoltà, voto 5: questa sera il conduttore viene oscurato da Elly Schlein, dando l’impressione di non saper ‘gestire’ la sua ospite: pone domande in punta di piedi, come se avesse paura di dire sempre qualcosa di sbagliato, e non interviene mai per commentare una sua risposta. Anche Luciana Littizzetto ha la meglio su Fazio, perché, nonostante le sue interruzioni e battute, lo zittisce facilmente. Il conduttore non riesce a imporsi, o forse a guidarlo è solo la voglia di concludere l’ultima puntata senza troppi problemi, il che lo rende un po’ spigoloso, soprattutto con la Littizzetto. A non mancargli mai, per fortuna, è quel pizzico di sarcasmo che ogni tanto emerge quando a parlare è la Littizzetto insieme al Tiktoker che mostra i suoi trucchi.
Noemi solo al Tavolo, voto 4: pensiamo che Noemi meriti uno spazio maggiore nell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa. Perché invitare una cantante tanto apprezzata e talentuosa senza darle il tempo necessario per potersi prima raccontare e poi esibire? Al Tavolo è proprio sprecata: un’intervista tutta per lei sarebbe stata tutt’altra cosa, anche visto che i suoi fan non aspettavano altro che ascoltarla.