Libero
SCIENZA

Diverse regioni del mondo si stanno prosciugando: l'allarme degli scienziati

Le aree secche del pianeta si espandono ogni anno, mentre le zone umide non riescono a compensare la perdita complessiva di acqua

Pubblicato:

Ogni anno dal 2002 al 2024, nuove aree terrestri grandi due volte la California sono diventate aride a causa della perdita d’acqua. Lo ha svelato una ricerca pubblicata su Science Advances.

Alla base c’è un team internazionale, supportato parzialmente dalla NASA. I dati ottenuti provengono dalle missioni congiunte USA-Germania: GRACE e GRACE-Follow On. Queste sono capaci di misurare le variazioni di massa d’acqua sulla crosta terrestre, attraverso il monitoraggio delle lievi variazioni di gravità.

La crisi delle acque

Stando a quanto evidenziato dalle mappe di tendenza, si rileva un inaridimento marcato che attraversa le Americhe, dalla California al Messico, fino ad arrivare all’America Centrale. Per quanto riguarda l’Europa, invece, dalla sua porzione meridionale si estende una tendenza generale di siccità che passa dal Nordafrica e il Medio Oriente, fino a raggiungere le regioni aride della Cina settentrionale e del Sudest asiatico. In questi territori, la scarsità idrica è poi aggravata da:

  • risorse sotterranee sempre più depauperate;
  • falde che si abbassano;
  • bacini che si prosciugano.

Le aree umide non bastano

Al tempo stesso, alcune zone umide vanno “gonfiandosi” d’acqua. In particolare lo sguardo si rivolge all’Africa orientale e all’Africa sub-sahariana occidentale. Il ritmo di questa umidificazione è però inferiore rispetto all’espansione delle aree aride.

Si ottiene dunque un bilancio globale negativo. La Terra sta complessivamente perdendo la propria capacità di immagazzinare acqua, con conseguenze dirette su:

  • agricoltura;
  • industria;
  • fabbisogno umano.

Le missioni GRACE e GRACE-FO, sfruttando coppie di satelliti che misurano il variare delle distanze reciproche causate da modifiche della gravità terrestre, forniscono un quadro continuo delle variazioni di massa d’acqua in:

  • oceani;
  • ghiacciai;
  • falde;
  • suolo.

Una tecnica “gravimetrica”, che è complementare alle osservazioni radar e ottiche. Offre infatti una stima diretta di quanta acqua effettivamente manca o si accumula nei bacini.

Scenari futuri

L’espansione delle superfici secche ha ovviamente degli impatti tanto immediati quanto a lungo termine:

  • agricoltura sotto stress – Crisi irrigue e colture a rischio siccità;
  • energia idroelettrica – Cali nei serbatoi riducono la produzione di energia;
  • ecosistemi vulnerabili – Flora e fauna d’acqua dolce in difficoltà;
  • migrazioni climatiche – Popolazioni rurali in fuga verso aree più fertili.

Secondo i modelli climatici, il fenomeno è destinato ad accentuarsi con l’innalzamento delle temperature e la ridistribuzione delle piogge. In assenza di contromisure adeguate, il deficit d’acqua potrebbe portare a dei conflitti locali e crisi umanitarie. Ma di che azioni parliamo:

  • conservazione delle falde;
  • tecniche di consumo;
  • desalinizzazione;
  • stoccaggio dell’acqua piovana.

L’allarme lanciato da GRACE sottolinea l’assoluta necessità di un cambio totale di paradigma per quanto riguarda la gestione idrica. Politiche di adattamento e mitigazione includono:

  • monitoraggio continuoIntegrare dati satellitari e osservazioni a terra;
  • tecnologie green Irrigazione di precisione, agricoltura di conservazione;
  • ricarica artificiale delle faldeTecniche di infiltrazione controllata;
  • trattamento e riuso delle acque reflue Nuove infrastrutture urbane;
  • cooperazione internazionale – Bacini transfrontalieri come fiumi e laghi.