Caso Garlasco, Selvaggia Lucarelli smonta la pista dell’impronta 33 attribuita a Sempio: “Volava come una libellula”
Selvaggia Lucarelli, con una storia su Instagram, ha espresso il suo parere (contrario) riguardo l'impronta 33 di Andrea Sempio nel caso Garlasco. Le sue parole
L’impronta "papillare 33", rilevata subito ma ignorata per anni, è tornata al centro delle indagini sul delitto di Garlasco dopo diciotto anni. Si tratta di una traccia del palmo della mano trovata sulle scale vicino al luogo del ritrovamento del corpo di Chiara Poggi, il 13 agosto 2007. I consulenti di Alberto Stasi ritengono che l’impronta sia mista a sangue e sudore e l’attribuiscono con certezza ad Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio insieme ad altri o ad Alberto Stasi, unico condannato definitivo. Sempio era amico del fratello della vittima. Su questo argomento si è espressa anche Selvaggia Lucarelli che, sul suo profilo Instagram, ha espresso la sua contrarietà su quanto stabilito dagli investigatori prendendo, anche se indirettamente, le difese di Sempio. Di seguito, i dettagli.
Selvaggia Lucarelli sul caso Garlasco: "Volava come una libellula"
Di recente, Selvaggia Lucarelli, con una storia su Instagram ha spiazzato tutti. Poche parole ma che esprimono un proprio punto di vista sul caso Garlasco e sull’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio. La scrittrice e blogger, ha infatti scritto: "Quindi da una foto i consulenti di Stasi vedono pure sangue e sudore, ma soprattutto […] Volava come una libellula".
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Entra nel canale WhatsAppCaso Garlasco, i consulenti di Alberto Stasi: "L’impronta 33 è di Andrea Sempio"
Dopo anni si torna a parlare del delitto di Garlasco. Gli ultimi aggiornamenti rivelano che l’impronta ‘33’, trovata accanto al cadavere di Chiara Poggi, è attribuita ad Andrea Sempio ed è contaminata da sudore e sangue. Sui social del Tg1 è stata diffusa la perizia effettuata dai consulenti di Stasi. Nonostante un test del 2007 del Ris di Parma abbia dato esito negativo sulla presenza di sangue, dalla relazione si apprende che l’impronta trovata sulla scala della villetta di via Pascoli a Garlasco non è occasionale, ma un contatto forte, come se chi l’ha lasciata avesse appoggiato tutto il peso sul muro. Dal punto di vista dattiloscopico, i consulenti di Stasi concordano con quelli della Procura, del Ris e del consulente esterno. L’avvocata Angela Taccia, difensore di Sempio, ha detto all’Adnkronos: "Siamo giunti a conoscenza del deposito della consulenza da parte della difesa Stasi, ancora una volta dai media. Nessun timore, è una consulenza di parte che ha il medesimo valore della nostra stessa consulenza. Niente è stato accertato. Siamo fiduciosi che la verità su Andrea Sempio verrà a galla, prima o poi".
L’impronta, rimasta in secondo piano per anni, potrebbe cambiare le cose e riaprire il caso che vede Alberto Stasi come attuale colpevole.