Pino Insegno: “Io e Reazione a Catena, questa edizione sarà speciale. Potevo fare polemica sugli ascolti, invece..."
Libero Magazine intervista Pino Insegno che torna su Rai Uno con Reazione a Catena e ci racconta tutte le novità del quiz show in partenza domenica 8 giugno.
Le novità dell’ edizione 2025 di Reazione a Catena, la gioia di entrare ogni sera nelle case del pubblico, l’emozione (e anche un po’ di sana ansietta) ogni volta che affronta un debutto. Di questo e di molto altro ci ha raccontato un carichissimo Pino Insegno in questa intervista a Libero Magazine, a pochi giorni dalla ripartenza del game show preserale dell’estate di Rai Uno, Reazione a Catena, che torna in onda a partire da domenica 8 giugno.
Pino Insegno: "Ogni volta in tv, in teatro, in sala doppiaggio, mi emoziono ancora. Il pubblico? Lo sento vicino da 44 anni"
Pino Insegno, ci siamo, stai per tornare con Reazione a Catena, che cosa ci puoi anticipare? Qualche novità?
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Entra nel canale WhatsApp"Tanto per cominciare, quest’anno c’è uno studio rinnovato, sempre più bello. Poi ci sono dei game nuovi che serviranno a dare un’accelerazione al ritmo: non ci sarà più quella consequenzialità a cui il pubblico è abituato. Penso che i telespettatori saranno piacevolmente sorpresi dei giochi nuovi che vedranno che, secondo me, sono bellissimi. Poi ci sono io alla conduzione e ci posso mettere un po’ l’intrattenitore, un po’ l’attore, un po’ il doppiatore, ma poi ovviamente, i protagonisti saranno loro: i concorrenti. Posso dire comunque sin da ora che quest’anno si respira veramente un’aria bellissima negli studi di Reazione a Catena.
Quanto è importante per un programma quotidiano, soprattutto d’estate, tenere compagnia e divertire chi sta a casa?
Io penso che portare allegria nelle case di chi ci guarda sia una grande responsabilità del conduttore: sei lì e devi portare un sorriso, e se il caso risolvere i problemi, non portarne di tuoi. Reazione a Catena è ormai una bellissima famiglia e il gioco è bellissimo. Io ne ho fatte sei edizione, ma mai come quest’anno non vedo l’ora di andare lì e fare.
Ti aspetti critiche anche quest’anno?
Dopo 44 anni che faccio questo mestiere devo dimostrare qualcosa, al limite, a me stesso e alle persone che mi seguono da tanto tempo. Io ho debuttato in prima serata in tv, come attore e autore, nel 1982. Da lì si sono inanellate tante cose, di successo. Le prime quattro stagioni di Reazione a Catena hanno fatto una media di share che oscillava tra il 28% e il 30%, dopodiché non ci sono stato più io, ma su quello indagate voi il motivo. Ho fatto altri programmi che sono andati molto bene, a parte Il Mercante in Fiera che è stato una scivolata, un tentativo di riaprire quella fascia oraria su quel canale. Tornare a Reazione a Catena, per me, è stata una gioia anche perché è nato insieme a me. E abbiamo fatto ascolti sempre più alti del 22%, con punte del 26% di share. Poi sarebbe stato facile creare la polemica e dire sì, però dopo di me, gli altri hanno fatto meno con Reazione a Catena. Se si leggono i numeri dell’anno scorso in relazione al palinsesto, si capisce che sono numeri più che soddisfacenti.
Ma dopo 44 anni dalla prima volta, ci si diverte ancora a fare tv?
Io mi diverto ancora tanto a fare televisione, mi diverto ancora tanto a fare teatro, mi diverto ancora tanto a fare doppiaggio e a fare il formatore. Il giorno che smetterò di divertirmi ma anche di avere quelle ansie da prestazione, io smetterò di fare quello che faccio. A breve andrò a doppiare un film: è il 450esimo della mia carriera, ma lo faccio come se fosse il primo. Adesso sono nella piena fase dell’entusiasmo, perché veramente mi piace moltissimo quello che sto per andare a fare: è bello, è nuovo nonostante Reazione a Catena sia un programma già consolidato quest’anno, come detto, ci saranno novità che appassioneranno il pubblico.
Ma gli ascolti, la mattina alle 10 li guardi?
Certo, io l’ansia degli ascolti ce l’ho avuta e ce l’ho sempre. L’anno scorso secondo me è andata molto bene, nonostante Olimpiadi, Paralimpiadi e Campionati Europei ci siamo difesi vincendo spesso e volentieri la programmazione, anche con bei numeri. L’ansia degli ascolti comunque ce l’ho ed è giusto che sia così, perché quello è il nostro pane. La mattina è normale che mi chiedo: ‘come è andata?’. Ma ho l’ansia degli ascolti tv così come ho l’ansia a teatro di quanti biglietti sono stati venduti, così come di un doppiaggio mi interessa di sapere se il committente è soddisfatto, perché vuol dire che poi mi richiamerà. Tutte queste cose mi interessano per questo motivo, non per i giornali.
Che rapporto pensi di aver costruito in tanti anni di carriera con il pubblico?
Io l’affetto della gente, devo dire, che non ho mai smesso di riceverlo e di sentirlo in 44 anni di carriera, e questo penso che sia dovuto anche al fatto che questo rapporto è stato sempre rinverdito e ha anche abbracciato un pubblico tanto vario: col doppiaggio prendi i ragazzi, col teatro prendi le persone più grandi, con la tv il pubblico che ama le cose un po’ più pop. Oggi mi trovo ad aver abbracciato tante generazioni: da solo, con la Premiata Ditta, con l’Allegra Brigata, per cui entro nelle case delle persone da tanto tempo e lo faccio con grande gioia. E il riscontro che ho lo vedo per strada quando mi fermano le persone e io non posso far altro che ringraziare per tutto questo.
Se dovessi scegliere due colleghi con cui fare una squadra per giocare a Reazione a Catena, chi sceglieresti?
Io mi metterei subito Paolo Bonolis vicino, perché mi darebbe subito tutti i sinonimi, i contrari: lui è bravissimo. E poi Carlo Conti che porterebbe l’eleganza di un vero padrone di casa. Con due compagni così puoi fare qualsiasi cosa.
A parte Reazione a Catena, prossimamente ti vedremo fare di nuovo coppia con Roberto Ciufoli in un programma tutto nuovo, di cosa si stratta?
Si, sarà un programma divertente, pop, una gara molto goliardica, tra persone che non fanno i comici di mestiere ma che sono davvero molto bravi. È un gioco, quindi una gara, con l’Italia divisa in tre e dei musoni che non dovrebbero ridere. Insomma è un programma vario, pensato per passare quattro serate d’estate con il sorriso.
Ma in questa lunga estate lavorativa ci sarà modo di festeggiare compleanno e anniversario di matrimonio e godersi un po’ la famiglia?
Il 30 agosto ho smesso di fare gli anni già da un po’. Ad agosto comunque sarò libero, con i più piccoli e con Alessia ce ne andiamo dieci giorni in Sardegna, dove siamo stati anche l’anno scorso e ci regaliamo qualche giorno di riposo lì e festeggeremo anche ciò che c’è da festeggiare.