Ore 14 Sera, Milo Infante e la macchina del fango contro i Poggi: "C'è una regia". La mamma di Chiara: "Punto di non ritorno"

Cosa è successo nella puntata di giovedì 26 giugno 2025 di Ore 14 Sera: a tenere banco il delitto di Garlasco, con la telefonata in diretta della mamma di Chiara Poggi.

La puntata di Ore 14 di Sera di giovedì 26 giugno 2025 si concentra soprattutto sul caso di Garlasco che viene dibattuto molto a lungo, ma durante la serata si parla anche della sentenza del processo sul femminicidio di Giulia Tramontano, del caso di Liliana Resinovich .

Ore 14 sera, cosa è successo nella puntata del 26 giugno: il Caso Giulia Tramontano

In apertura della nuova puntata serale di Ore 14 condotto da Milo Infante, si dibatte della sentenza di colpevolezza e la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, su cui la famiglia di Giulia Tramontano ha protestato, perché non ha riconosciuto la premeditazione dell’omicidio. "Cosa c’è che può testimoniare la premeditazione più delle ricerche su internet ‘come uccidere’?" si chiede uno degli ospiti in studio, Francesco Borgonovo. Il punto è che, senza ‘premeditazione’ l’omicida potrebbe accedere a benefici che possono di fatto alleggerire la pena. In particolare, quello che si discute, è la possibilità della giustizia riparativa su cui il magistrato deve ancora pronunciarsi.

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A spiegare come funziona il meccanismo è il sostituto procuratore di Milano Antonio Tanga che illustra molto chiaramente, che questo meccanismo è mutuato da altri sistemi (anglosassoni) ma adattato al nostro che ha come fine ultimo della pena, la rieducazione del condannato. Per accedere alla giustizia riparativa il condannato però deve ricevere l’assenso della vittima o della sua famiglia, se non ce l’ha può chiederlo a un’altra vittima. Mentre in studio si alzano le voci per dire che "non dovrebbe essere così perché ci sono soggetti irrecuperabili", il magistrato spiega che il giudice deve eseguire la legge, come si sa la leggere la fa il parlamento, che è espressione del popolo. A questo punto Borgonovo gli contesta questa cosa che la legge del parlamento sia espressione del popolo, e Tanga, giustamente, si spazientisce visto che Borgonovo dice che il parlamento non agisce come espressione del popolo perché "non è che rinnovano il mandato ogni giorno"…Si chiede a questo punto che margine di discrezionalità ha un magistrato e lui dice: "Quasi nullo. Dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale". Piero Colaprico ricorda che la giustizia riparativa è arrivata in Italia per chiudere le ferite del terrorismo e degli anni di piombo, e che poi è stata allargata ad altri fatti di sangue.,

Poi viene letta una lunga lettera della mamma di Giulia Tramontano, che si rivolgere direttamente alla figlia uccisa, in cui è scritto, tra l’altro: "Ti chiedo scusa Giulia perchè noi non possiamo darti la giustizia che merita…ma cara Giulia questo non è compito nostro…ai giudici, alla giustizia, lascio il loro compito, quello di dare la giusta sentenza, così che tu possa risposare in pace, con il tuo piccolo Thiago".

Caso Liliana Resinovich

Tra i casi trattati nella puntata di Ore 14 di giovedì 26 giugno 2025 c’è anche il caso di Liliana Resinovich, per il cui omicidio è indagato il marito, Sebastiano Visentin e viene raccontata una mail, tirata fuori da Claudio Sterpin, con una poesia di Liliana, che è una lettera d’amore, ma in cui Roberta Bruzzone vede "un vissuto depressivo dietro questa lettera". Questa poesia sarebbe stata inviata via mail 2 mesi prima della scomparsa della donna. Claudio Visentin fa un racconto piuttosto confuso su questa mail, dice che la firma finale "tua Liliana" l’ha aggiunto lui e che la mail che aveva allegata quel testo non c’è più, mentre sui social si fa notare che il testo di quella lettera è quasi uguale a una canzone di Renato Zero.

Delitto di Garlasco, Infante parla con la mamma di Chiara Poggi

La trasmissione prosegue poi con l’omicidio di Chiara Poggi, uno dei casi seguiti con maggiore attenzione da Ore 14 nelle prime due puntate serali (scatenando diverse polemiche sul web). Si inizia a parlarne con un "riepilogo" della storia da parte di Milo Infante, che si concentra sull’ipotesi di una macchina del fango che si sarebbe scatenata contro la famiglia Poggi dietro cui ci sarebbe una non ben specificata regia.

In collegamento telefonico interviene Rita, la mamma di Chiara Poggi. "È un momento difficile, molto difficile. Ci amareggia molto sentire che si continua a gettare fango sulla nostra famiglia: su Chiara, su nostro figlio e anche su di noi. Valuteremo con i nostri avvocati come procedere, non possiamo accettare che si continui a gettare fango", dice la signora Poggi riferendosi all’articolo del settimanale Giallo che insinua dubbi sul fratello di Chiara. "Il momento più brutto è stato tre settimane fa, quando si è scritto che aveva un doppio telefono e si è detto che Chiara aveva l’amante, questo è stato il punto di non ritorno, il momento in cui abbiamo detto: ‘basta, bisogna fermare questa ondata di fango'". Infante propone l’ipotesi di una misteriosa regia dietro l’uscita di queste notizie, ma la mamma dice: "Non lo so, spetta alla magistratura".

Poi un servizio con di alcuni anziani abitanti di Garlasco ("umarell" li definisce Milo Infante) che dicono che, secondo loro, il famoso borsone con le armi del delitto recuperato dal canale in realtà non sia mai stato trovato. Si manda in onda anche un’intervista al testimone che ha parlato del suv nero su cui avrebbe viaggiato la madre delle gemelle Cappa, e ora dice di non aver mai detto che ci fosse lei e di non essere nemmeno certo di aver visto un Suv nero. Candida Morvillo sostiene che le gemelle Cappa sono diventate nell’immaginario collettivo delle dark lady per alcune foto dell’epoca fatte con Corona: "Non smetterò mai di dirlo, i social, i tiktoker, gli youtuber pescano a piene mani in questa cosa qui", intendendo che ci sguazzano dentro.

Si parla poi del supertestimone Muschitta e poi un’intervista a uno dei ragazzi di Garlasco, Mattia Capra, che dice che gli inquirenti "Stanno facendo quello che non hanno fatto anni fa".

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