Chi può batterci, le pagelle: Liorni non cambia (6), Natasha Stefanenko 'secchiona' (5), Max Tortora salva tutti (8)
Nella puntata del 7 giugno di Chi può batterci, tanti momenti comici grazie a Max Tortora, ma anche volti imbronciati come quello di Massimo Ghini: le pagelle
Nella prima puntata di Chi può batterci?, condotta da Marco Liorni in prima serata su Rai Uno sabato 7 giugno 2025, tante sfide tra la squadra dei vip – che comprende l’attore Max Tortora, la conduttrice Natasha Stefanenko, l’attore Massimo Ghini, l’attrice Gloria Guida e la conduttrice ed imitatrice Francesca Manzini – e il pubblico in studio. A vincere la serata però è il team dei vip, anche se non tutti danno il meglio di sé nella gara. Ecco le pagelle (personalissime) della puntata del 7 giugno 2025 di Chi può batterci?
Chi può batterci, puntata 7 giugno 2025: le pagelle
Max Tortora diverte con poco, voto 8: l’attore e imitatore travolge fin dai primi minuti prima con la storia dell’urologo, poi con l’imitazione di Franco Califano, fino a lasciarsi andare completamente nel corso della puntata, diventando il vero protagonista della serata tra le battute, semplici ma spontanee, sparate di botto e per questo efficaci. Tra queste ricordiamo: "E come urlo, a chi urlo?", detta quando viene portato via dallo studio da due bodyguards perché non può suggerire la risposta a una domanda che riguarda lui; oppure il momento in cui entrano in studio alcune donne che avevano fatto le ragazze Cin-Cin e lui dichiara: "Credo di ricordare un volto, avrete notato la mia signorilità… Ho detto ‘Un volto’". Insomma, Max Tortora è Ezio (de I Cesaroni) anche nella vita reale.
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Entra nel canale WhatsAppGabriele Vagnato da prima serata, voto 8: al comico viene lasciato un po’ di spazio all’interno dello show e non manca di citare i pacchi di Stefano De Martino (Affari Tuoi), né di ripetere il nome di Fabio Fazio dopo aver chiesto se si potesse parlare di lui, fino a elogiare l’operato di Marco Liorni a L’Eredità, dicendo che è "amato" da tutte le donne: "Dopo aver detto la parola ‘Ghigliottina’, in questo istante almeno 13 donne tra il pubblico sono rimaste incinta". Tra una battuta e l’altra, il momento passa così velocemente che è una delusione vederlo andare via.
Francesca Manzini spontanea, voto 7: talvolta esagera e non prende sempre la decisione più saggia e corretta – come quando insiste nel suggerire a Marco Liorni la risposta in un "faccia a faccia", visto che non si può fare -, però apprezziamo molto la sua spontaneità, che la rende comica e autentica, e la leggerezza con cui vive l’esperienza. Il momento più esilarante si verifica quando compare la domanda "Carlo Conti ha dichiarato di essersi presentato all’esame di maturità…?", e lei dice che non può essere "pallido e senza abbronzatura", perché "ci avrebbe messo troppo tempo a dirla, lui è stretto con i tempi".
Marco Liorni sempre uguale, voto 6: Marco Liorni non cambia stile di conduzione, anzi sembra essere tornato indietro rispetto al piccolo salto visto negli speciali de L’Eredità in prima serata. Ride alle battute, si mette in gioco nelle manche che lo vedono protagonista (anche se dubitiamo fortemente che non sappia del legame di parentela tra Myriam Catania e Simona Izzo), ma non si scompone mai, come se fosse frenato da qualcosa, se non sapesse fino a che punto spingersi e allora si trattiene, ma così è troppo facile. Bisogna osare un po’ di più e gli auguriamo che trovi presto il coraggio di farlo. Va detto, però, che la sua conduzione è pulita e ordinata, senza alcuna sbavatura.
Natasha Stefanenko è onnipresente, voto 5: da una parte è un bene che intervenga, dall’altra è sempre la prima a prendere la parola e insiste quando pensa che la sua risposta sia quella corretta: a volte lo è, ma è questo suo modo di fare che riteniamo un po’ fastidioso. Poi sorride ed è anche molto naturale, si vede che la voglia di aiutare con i suggerimenti è tanta, e questo sicuramente le fa onore, però, a nostro avviso, lascia poco spazio agli altri, soprattutto dalla metà del gioco in poi, perché all’inizio sembra avere un po’ di timore.
Massimo Ghini va per la sua strada, voto 4: Chi può batterci? è un gioco di squadra che vede il pubblico dello studio contro il team dei vip capitanato da Marco Liorni. Il problema è che Ghini gioca da solo, almeno nella prima parte del programma, quando i suoi ‘alleati’ lo aiutano a capire chi sia il bambino che ha cantato "Mi scappa la pipì, papà" con Pippo Franco a Sanremo e lui non li ascolta, sbagliando tra l’altro la soluzione e risultando troppo pieno di sé, soprattutto quando l’autore gli dice di ricordarsi di dire il numero giusto e lui risponde: "Lo so, non so chi tu sia ma ricordati chi hai di fronte". Probabilmente l’intenzione è di scherzare, ma gli riesce male: il tono di voce dice ben altro. Un’impressione, quest’ultima, che cresce nel corso della serata, in particolare nella sfida finale, quando non prende bene il rumoreggiare del pubblico dopo una sua risposta. Si nota anche un certo distacco verso il gioco: interviene poco e ha un’espressione cupa per tutta la serata, come se non vedesse l’ora di lasciare lo show.
Chi può batterci è un tipico format estivo, voto 3: non è detto che sia un male il fatto che somigli a tanti game show, perché le persone potrebbero sentirsi ‘a casa’, ma la semplicità dei quesiti e la poca originalità del format, con dinamiche di gioco sempre uguali, a lungo andare stancano, anzi annoiano. Alla fine, il programma non aggiunge nulla di nuovo nel panorama televisivo. L’unica nota positiva è il coinvolgimento del pubblico nel gioco, che comunque non è un elemento innovativo. E poi le domande osé alle 23 di sera, in seconda serata, come se fossimo tornati indietro nel tempo. La dinamicità e il coinvolgimento sono praticamente nulli: diciamo che se non ci fosse Max Tortora, sostenere 3 ore di sfide sarebbe pesante.