Tim Summer Hits, le pagelle: Conti e Delogu messi da parte (4), Annalisa elegante (8), Amoroso fiera (9)

Nella puntata dell'11 luglio Conti e Delogu non vengono valorizzati per bene, mentre Amoroso si mostra in tutto il suo splendore e Annalisa affascina: pagelle

Nella puntata del Best Of di Tim Summer Hits, condotta da Carlo Conti e Andrea Delogu in prima serata su Rai Uno venerdì 11 luglio 2025, rivediamo le esibizioni grintose di molti artisti amati dal pubblico, tra cui Annalisa, Alessandra Amoroso con Serena Brancale, Olly, Gigi D’Alessio e tanti altri, ma anche qualche flop che non passa inosservato. Ecco le pagelle (personalissime) della puntata dell’11 luglio di Tim Summer Hits.

Tim Summer Hits, puntata 11 luglio 2025: le pagelle del Best Of

Alessandra Amoroso scatenata e fiera del pancione, voto 9. Pur essendo incinta, ha più grinta di tanti giovani che si sono presentati in piazza e soprattutto mette in bella mostra il bellissimo pancione con abiti attillati (questa in ogni serata in cui è stata al Tim Summer Hits). Sorride sempre, si muove in modo sensuale ed energico come se fosse la persona più felice del mondo e volesse mostrarlo a tutta l’Italia (ci riesce benissimo). E nell’esibizione con Serena Brancale è lei la vera protagonista, anche se nel duo entrambe fanno la propria parte portando ritmo e un’alchimia che pochi artisti riescono a far emergere nei duetti (vedi Fedez e Clara, dove i due sembrano giocare due partite diverse, ad eccezione di quando si guardano negli occhi, obbligati dalla ‘coreografia’ pensata per la performance). Tornando ad Alessandra Amoroso, se il risultato è questo, ben venga che continui a ‘entrare’ nelle case degli italiani finché il suo pancione glielo permetterà e che si senta a suo agio con il proprio corpo.

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Annalisa elegante in bianco, voto 8. Questa sera tutti vestiti di bianco i vip: Annalisa, Gigi D’Alessio, Emis Killa e Olly, ma l’artista che più risulta elegante oltre ogni tempo è proprio lei, che indossa un completo quasi completamente bianco con pantaloni a zampa di elefante come una vera diva mentre canta Maschio, dimostrando che si può attrarre anche senza mettere in bella vista le doti fisiche, come è solita fare sul palco. Non fraintendeteci: si sa che anche l’occhio vuole la sua parte e che la provocazione ormai fa parte della performance, ma vi assicuriamo che anche così vestita fa una bellissima figura, anzi ne guadagna in stile e fascino.

Francesco Gabbani è vitale, voto 8. La musica di Gabbani può non piacere, ma la vitalità che mette in ogni sua esibizione non può essere messa in dubbio. Lui è l’anima della festa, è quella persona che arriva sul palco e già per il modo di entrare in scena mette allegria, merito anche di un sorriso sempre stampato sul volto, che emana vibrazioni positive, e di uno stile che è suo e di nessun altro. Ma soprattuto il suo sguardo è sempre rivolto al pubblico, cerca il il suo coinvolgimento, lo accarezza da lontano. E’ un uomo che vive per fare lo show (in senso buono), che poi è esattamente ciò che dona ai suoi fan: un’esibizione sempre nuova e fresca.

Achille Lauro sempre vicino al pubblico, voto 7. Diversamente da quello di Ghali, l’approccio di Achille Lauro con il pubblico è più affine ai nostri gusti, perché si muove tra la gente rendendola partecipe della performance e dimostrando alle persone tutta la sua gratitudine: non si accontenta di passargli accanto, cerca una connessione più profonda con sguardi e gesti, che di questi tempi, con i tanti artisti che si montano la testa appena hanno un po’ di successo, non è poco.

Ghali un divo (anche troppo), voto 5. Si presenta in Piazza del Popolo mentre passa tra le persone con i suoi bodyguards attorno a sé, il che fa scena, sicuramente, ma poi lo vediamo tirare dritto con un’aria da ‘intoccabile’ e mostrando poco interesse per il pubblico vicino a sé. Si ferma solo per prendere (e indossare) una lunga sciarpa di piume bianca, salendo sul palco come fosse Dio sceso in Terra. Sicuramente ha stile, ma non ci è piaciuto molto il modo: capiamo che tutto serve per fare scena, però, a nostro avviso, si dà fin troppe arie.

LDA e le banalità, voto 5. Partiamo dal fatto che la canzone Scialla non ci fa impazzire, anche perché "Ho messo tutto in dubito" è una licenza poetica che si poteva evitare. Il giovane, pur avendo buoni e sani valori (che apprezziamo), si esprime dicendo banalità, come "Fate quello che vi piace nel rispetto degli altri, sempre e comunque", frase che di certo non brilla per l’originalità, e "Tutti quanti dobbiamo amarci". Insomma, i concetti sono da premiare sicuramente, ma lavoreremmo un po’ sul modo di esporli per renderli più brillanti e coinvolgenti.

Andrea Delogu e Carlo Conti coppia perfetta (ma nel Best Of non vengono valorizzati), voto 4. Di Andrea Delogu e Carlo Conti vi abbiamo spesso parlato bene nelle nostre pagelle del Tim Summer Hits, un po’ per i messaggi di pace di lui (con la scelta di prendere per mano la compagna di viaggio per dare maggiore forza al concetto) e il suo condividere il palco nella giusta misura con la collega dimostrandosi anche un galantuomo, un po’ per l’energia di lei che rende la conduzione in generale più dinamica. Questa volta però non abbiamo visto niente di tutto ciò, ma la colpa solo del montaggio: tagli su tagli e l’unica cosa che resta sono presentazioni brevi e poche parole in confronto alle puntate standard. Insomma, nessuno dei due conduttori emerge nel puzzle costruito dalla Rai, ed è un vero peccato.

Una corsa contro il tempo come a Sanremo (ma perché?), voto 3. Non sapevano di vedere un rifacimento del Sanremo di Carlo Conti, altrimenti ci saremmo organizzati meglio, e invece assistiamo a una serie di esibizioni trasmesse una dietro all’altra, presentate in maniera così veloce che non si ha nemmeno il tempo di respirare tra una performance e l’altra. Che poi sia una serata piena di musica (anche se la presenza di hit è un po’ scarsa) e leggerezza non lo mettiamo in dubbio, ma anche risentire qualche parola degli artisti sul palco non sarebbe male. E’ vero che parliamo di un Best Of, ma è pesante ascoltare 3 ore di musica senza stacchi decisi, ma solo qualche parola piazzata qua e là.

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