Roberto Ciufoli: "Le critiche a Facci Ridere? Irrilevanti". E su Insegno: "Polemiche disgustose"
Il comico romano, nell'intervista di Libero Magazine, ha parlato della grande amicizia che lo lega a Pino e del nuovo programma su Rai 2: "È onesto".
"Tornare a lavorare con Pino è tornare a casa", così Roberto Ciufoli, parlando di Pino Insegno e della conduzione che divide con lui sul palco di ‘Facci ridere‘. Il duo comico, in onda domenica 13 luglio su Rai 2 con la terza puntata dello show, è molto di più di un sodalizio professionale. A legarli un’amicizia fraterna che va avanti dai tempi del liceo e che il lavoro ha solo contribuito a fortificare. Da La Premiata Ditta al teatro e ora di nuovo in Tv insieme in un programma "Abbastanza particolare, dove il genere è si comico ma non è quello che facevamo prima. È uno spettacolo che fanno altri e la scommessa era riuscire a mantenere un coinvolgimento ma anche il giusto distacco da altre persone che tentando di divertire e intrattenere".
Nella nostra chiacchierata al telefono, Roberto Ciufoli ha detto di amare Facci ridere per la sua onestà: "Non si presenta per qualcos’altro, non né uno spaccato sociologico del nostro Paese, né una ricerca di talenti. È la passione di persone che amano divertire chi hanno accanto, ma che nella vita fanno un altro mestiere". I numeri del comic show, inoltre, parlano da soli, con un ottimo 6% di share nella seconda puntata, in aumento rispetto al debutto: "Un dato molto positivo nell’ascolto, oltre le aspettative della rete", ha sottolineato anche il comico romano.
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Entra nel canale WhatsAppNonostante questo, però, Facci ridere non è stato esente da critiche, anzi, oltre alle solite su Insegno raccomandato dal Governo, sui social in tanti hanno trovato troppo trash il programma, e a tratti anche noioso per via di barzellette e sketch vetusti.
Facci Ridere è stato criticato e giudicato perfino troppo trash sui social. Cosa ne pensa?
Io personalmente non sono per dar retta ai social. I commenti degli hater sono una percentuale talmente bassa, rispetto a un positivo condiviso, che li trovo irrilevanti. Rispetto a questo, i gusti sono ovviamente personali e non si possono sindacare. Sulle battute vecchie o datate criticate, per quanto riguarda le mie e di Pino sono assolutamente all’impronta, mentre per i concorrenti come ad esempio il professore di fisica… beh lui è un professore di fisica e fa un’esibizione di un minuto e mezzo, e di certo non è un professionista…
Ovviamente non solo critiche ma anche complimenti. Sa che qualcuno l’avrebbe vista bene alla conduzione di Boss in Incognito?
(Ride…) Ringrazio e lo farei molto volentieri, come farei anche altro. Sono sempre impegnato in teatro, e sono molto contento, ma se la Tv ha voglia di rivedermi in azione… con grande piacere!
Che programma le piacerebbe fare?
Quello che sto facendo, un genere di Tv che si approccia con la gente comune, quella reale, le stesse persone che incontro anche nelle platee dei teatri. Mi piacerebbe una cosa che avesse alla base l’ironia, e mi permetto di fare una citazione di Paul Valéry: "Mi piacerebbe essere leggero come un uccello e non come una piuma", cioè riuscire ad avere quel tipo di leggerezza che contiene consapevolezza. Non fare insomma una televisione becera, ma giocare con le persone e con gli aspetti della società che possono essere molto interessanti.
Rifarebbe un reality?
No. Ho trovato la mia ultima esperienza (L’Isola dei Famosi, ndr), interessantissima, ma c’è la tendenza a mostrare il peggio dei concorrenti, di andare a scavare nel brutto invece di tirar fuori il bello degli esseri umani alle prese con una condizione così estrema, e vi posso assicurare che di bello ce ne sarebbe stato parecchio da raccontare.
Le piacerebbe fare una fiction?
Come no, altroché. Si si, adoro le storie inventate, sono arte, la finzione è bellissima.
Ci sono altri progetti insieme a Pino Insegno nel suo futuro televisivo e teatrale?
Se ne sta parlando e ci sarebbe anche l’idea nostalgica di rifare qualcosa tutti e 4 insieme (La Premiata Ditta, ndr). Tuttavia, forti del nostro passato desideriamo anche guardare al futuro con un linguaggio nuovo, e se riusciremo a farlo ci ripresenteremo. Insomma l’idea e la voglia ci sono.
Delle critiche su Insegno raccomandato in Tv dal Governo per la sua amicizia con Giorgia Meloni cosa ne pensa?
Noi, Premiata Ditta, abbiamo fatto come i Papi: c’eravamo anche mentre cambiavano i Governi. Nel 1984/85 eravamo con Gino Bramieri e non ricordo chi fosse il presidente del Consiglio. Nel 1986 eravamo in televisione e non ricordo chi fosse il presidente del Consiglio. Negli Anni ’90 passavamo dalla Rai a Mediaset e non ci raccomandò nessun presidente del Consiglio. Questo per dire che, piaccia o non piaccia, la nostra carriera parla da sola ed è passata attraverso Governi diversi.
Pino ha espresso una volta la sua tendenza politica, e da allora non è che l’abbia mai sentito fare chissà quali proclami politici, non mi pare proprio che sia stato così impegnato politicamente per cui possiamo riconoscergli chissà che. Non capisco perché debba essere discriminato qualcuno, chiunque esso sia e a qualunque parte politica appartenga, e soprattutto trovo disgustoso che per fare un attacco politico si vada a intaccare la preparazione o la carriera artistica di una persona che prescinde sempre dalla politica.