Belgrado, 4 mag. (askanews) - Commozione e sgomento a Belgrado il giorno dopo la strage avvenuta in una scuola elementare dove sono morti otto allievi e un guardiano dell'istituto. Altri 6 bambini e un insegnante sono rimasti feriti. A sparare è stato Kosta K. un 14enne, allievo al settimo anno della scuola primaria. "Aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese", ha detto il capo della polizia della capitale serba, tanto che il ragazzo era in possesso di una piantina della scuola e di un elenco di compagni di scuola da uccidere.
Il ragazzo ha fatto fuoco con una calibro 9 del padre e aveva anche delle molotov, dopo la sparatoria ha chiamato la polizia ma non ha spiegato i motivi del suo folle gesto. La polizia serba ha arrestato anche il padre del ragazzo per omessa custodia, il giovane vista l'età non dovrebbe essere punibile.
Il governo serbo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, dal 5 al 7 maggio.
"Mi sento delusa e ho molte domande. Dove siamo come esseri umani, dov'è la nostra empatia? Perché non siamo riusciti a vedere il problema di questa persona e perché non si è fatto nulla?" Dice questa donna.
Sul luogo della sparatoria continuano a esserci veglie e gli abitanti di Belgrado portano fiori e candele.