'Chi l'ha visto?' (9 luglio), cosa è successo. Rivelazione-bomba del Colonnello Cassese su Alberto Stasi: "Ecco dov'era"

Nella puntata di mercoledì 9 luglio, Federica Sciarelli punta i riflettori sul caso di Garlasco e sul delitto di Villa Pamphili: ecco cosa è successo

Nuovo appuntamento stasera con Chi l’ha visto?, lo storico programma di Rai Tre condotto da Federica Sciarelli. Anche nella puntata del 9 luglio 2025, la trasmissione propone al suo affezionato pubblico nuove indagini, servizi approfonditi su intricati fatti di cronaca e numerosi casi di persone scomparse in ogni angolo d’Italia. Immancabili gli appelli rivolti ai telespettatori, che nel corso del tempo si sono spesso rivelati fondamentali nel fornire segnalazioni ed elementi utili alle indagini ancora aperte.

Chi l’ha visto? I casi della puntata di mercoledì 9 luglio

Un’ampia parte della puntata è stata dedicata al caso di Villa Pamphili, ossia all’omicidio di Anastasia e della piccola Andromeda, ritrovate morte nel parco di Roma. L’unico indagato al momento Kaufmann, noto anche con il nome di "Rexal Ford", che proprio venerdì verrà estradato in Italia. Un personaggio da molti definito inquietante e pericoloso tanto che numerose erano state le segnalazioni agli agenti di polizia nei giorni precedenti l’omicidio.

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Per la prima volta in studio i genitori di Anastasia raccontano la spirale di isolamento, controllo e violenza che ha portato alla morte della loro figlia e della nipote. La madre ha spiegato di aver tentato più volte di contattare Anastasia, senza ricevere risposta. Preoccupata, si era rivolta a un’amica di famiglia, Ekaterina, che aveva trascorso l’intera notte cercando informazioni. Solo la mattina seguente era riuscita a raggiungerla al lavoro e, con voce spezzata, le aveva detto che doveva prepararsi al peggio. Quando la madre aveva chiesto se fosse successo qualcosa anche alla bambina, Ekaterina aveva confermato, preferendo però risparmiarle i dettagli in quel momento. La donna ha raccontato che, se non fosse stato per le immagini pubblicate su un sito, probabilmente non avrebbero saputo nulla per molto tempo.

Anche il padre di Anastasia ha raccontato lo shock per quanto accaduto. Non si sarebbe mai aspettato una simile tragedia, e ha ammesso di non avere nemmeno il passaporto, non essendo mai uscito dalla Russia in tutta la sua vita. I genitori hanno spiegato che, pur avendo ricevuto nel tempo diverse foto della bambina, che sembrava ben curata, non avevano mai avuto la percezione che l’uomo fosse aggressivo con Anastasia. Per due anni, la figlia non aveva dato notizie di sé, salvo poi ricomparire dopo la nascita della piccola Andromeda. La madre ha ricordato di averle chiesto il motivo del silenzio, e Anastasia le aveva risposto che il compagno le aveva tolto la SIM del cellulare, senza chiederle nulla, ma imponendole di fatto l’isolamento.

La famiglia ha tracciato un ritratto affettuoso della giovane: una ragazza dolce, amante degli animali, con un carattere sereno. All’università desiderava trasferirsi all’estero e lavorava a Mosca per una società di costruzioni, dove era stimata al punto da essere stata posta a capo di un progetto. Tutto era cambiato durante una vacanza a Malta, quando aveva conosciuto Kaufmann. I genitori hanno raccontato che, dopo quella conoscenza, Anastasia aveva lasciato il suo impiego a Mosca per trasferirsi da lui, poiché Kaufmann non voleva una relazione a distanza, e lei desiderava vivere in Europa. Nonostante la forte opposizione della famiglia, lei aveva deciso di seguirlo comunque.

Una volta in Europa, l’uomo aveva imposto ad Anastasia di assumere una nuova identità. Le aveva detto di farsi chiamare Stella e di non parlare più in russo. La madre ha raccontato come da quel momento Anastasia fosse diventata un fantasma, costretta a vivere sotto un’altra identità, una situazione resa ancora più difficile dalla presenza della bambina.

La scomparsa di Elena Vergari

I riflettori del programma "Chi l’ha Visto?" tornano a puntare sull’enigmatica scomparsa di Elena Vergari, la 48enne di Ladispoli svanita nel nulla il 5 giugno 2005, in seguito all’ennesima discussione con il marito. L’ultima persona ad averla vista sarebbe proprio Mauro Volpe, il coniuge, che avrebbe raccontato ai Carabinieri e al fratello di essere partito insieme a lei il 4 giugno, con tappa iniziale a Bracciano e successivamente a Valtopina, per far visita alle tombe dei genitori di Elena.

Secondo la sua versione, quella notte tra il 4 e il 5 giugno avrebbero trascorso la notte dormendo in auto a Valtopina. Il giorno successivo sarebbero poi tornati a Ladispoli, dove tra i due sarebbe scoppiato un nuovo scontro verbale, questa volta legato a presunti sospetti di infedeltà. Da quel momento, di Elena si sono perse completamente le tracce. Alla puntata è stato ospite il fratello di Elena, che non riesce ancora a darsi pace sulla scomparsa della sorella: "Sono fiducioso, se qualcuno sa qualcosa si faccia avanti". Il marito all’epoca della scomparsa raccontò che la moglie si era allontanata in macchina con un uomo facendo sparire le sue tracce. Una versione che non ha mai convinto però i familiari.

Caso Garlasco, la testimonianza del colonnello Cassese

Durante la puntata di "Chi l’ha Visto?", è intervenuto in collegamento in diretta il Colonnello Cassese, che all’epoca dei fatti era alla guida della compagnia dei Carabinieri di Vigevano. Sollecitato da Federica Sciarelli, Cassese ha raccontato i suoi ricordi della mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto di Chiara Poggi, e in particolare ciò che vide all’interno dell’abitazione. Ha riferito di non aver notato immagini riconducibili a un videogioco sul televisore acceso al momento dell’ingresso nella casa, pur precisando di non aver posto particolare attenzione a quel dettaglio, giudicato all’epoca poco rilevante.

Successivamente, la trasmissione ha mandato in onda un servizio con il contributo di un esperto del settore videoludico, al quale è stato chiesto di analizzare le fotografie scattate dai carabinieri all’interno della stanza.

Secondo quanto emerso dall’analisi, due sedie risultavano collocate in modo anomalo, una di fronte all’altra, come se fossero state utilizzate per sorreggere un oggetto, con ogni probabilità una console da gioco. Questa disposizione ha sollevato dubbi sulla possibilità che la console fosse stata usata di recente, ma un esame più accurato sembrerebbe smentire tale ipotesi.

L’esperto ha osservato che le immagini visibili sul televisore ricordavano quelle di un videogioco fantasy, probabilmente una scena introduttiva, di quelle che compaiono automaticamente quando il gioco resta inattivo per un certo tempo. Tuttavia, ha anche sottolineato che la console presente nella stanza, una Playstation 1, non mostrava alcuna spia luminosa accesa, dettaglio che indica che non era in funzione. Inoltre, ha fatto notare che il controller era stato avvolto ordinatamente attorno alla console, suggerendo che non fosse stato utilizzato di recente.

Durante la puntata, il Colonnello Cassese ha ricostruito la telefonata di Alberto Stasi al 118, evidenziando alcuni dettagli ritenuti significativi. Secondo Cassese, il tono di Stasi durante la chiamata era sorprendentemente freddo e distaccato. Nonostante dicesse "sto andando dai carabinieri", dai suoni in sottofondo emerge che si trovava già davanti alla caserma. In apertura si sente infatti un clic metallico, compatibile con l’apertura del cancello pedonale, e poco dopo un rumore riconducibile alla porta d’ingresso della struttura.

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