Roma, 8 mag. (askanews) - Terremoto ai vertici della Rai: l'amministratore delegato della Tv di Stato, Carlo Fuortes, 63 anni, nominato solo nel 2021 dal governo Draghi, si è dimesso, comunicando la sua decisione al ministro dell'Economia e delle Finanze e motivandola con la "mancanza di condizioni per continuare nell'incarico".
"Lascio nell'interesse dell'azienda - ha spiegato Fuortes in una nota - non posso accettare il compromesso di condividere cambiamenti - sebbene ovviamente legittimi - di linea editoriale e una programmazione che non considero nell'interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell'operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell'etica di un'azienda pubblica".
La decisione del manager è arrivata all'indomani del cosiddetto "Decreto Fuortes" voluto dal governo Meloni che prevede nuovi limiti a 70 anni d'età per i direttori di teatri; una norma da molti definita ad hoc per spostare l'ormai ex Ad della Rai al teatro San Carlo di Napoli, al posto dell'attuale sovrintendente, il 70enne Stefan Lissner. Incarico che comunque, secondo indiscrezioni, Fuortes non serebbe intenzionato ad accettare.
"Un vero e proprio golpe", hanno tuonato i parlamentari dell'Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro, componenti della Vigilanza Rai, "un vergognoso mercato ai danni del pluralismo".
"Fuortes ha fatto bene a fare un passo indietro - ha dichiarato invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, anch'egli componente della Commissione di Vigilanza Rai - c'è da augurarsi che la Rai apra una nuova stagione di rilancio industriale e di pluralismo culturale".
"Altro che professionalità, pluralismo, competenze - ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni - con le dimissioni di Fuortes cominciano
le danze per il controllo totale del servizio pubblico radiotelevisivo".
Inviati del 08/05/23 14:50 -- Audio - Terremoto ai vertici Rai, Fuortes lascia
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