Ranucci-Rai, è guerra: botta e risposta sul provvedimento disciplinare. Il web esplode: “Giù le mani da Report”

Scontro tra la rete e il conduttore di Rai3 che si è ritrovato a ricevere un provvedimento disciplinare per aver partecipato a programmi di altre emittenti.

Sigfrido Ranucci, conduttore del programma Report su Rai3, nelle ultime ore si è visto recapitare una lettera da parte della Rai contenente un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. La rete ammiraglia ha accusato il giornalista di aver partecipato a programmi televisivi di altre emittenti senza il consenso dell’azienda. Immediata, dunque, la reazione del conduttore che si è sfogato attraverso i social e ha trovato grande sostegno tra gli utenti del web: scopriamo di più.

Ranucci ammonito dalla Rai, la sua reazione: "Ho vinto un procedimento disciplinare"

La Rai ha inviato una lettera con procedimento disciplinare al conduttore Sigfrido Ranucci, accusandolo di aver partecipato alle trasmissioni di altre emittenti senza il consenso dell’azienda. In particolare, il giornalista avrebbe preso parte al programma Otto e mezzo della Gruber e al programma Piazza Pulita (anche se solo telefonicamente) entrambi su La7. Inoltre, gli ulteriori richiami riguarderebbero un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna e la presentazione del suo libro. Tutto avvenuto, a detta della Rai, senza il consenso dell’azienda.

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"La lettera recapitata a Sigfrido Ranucci ha un sapore di intimidazione. È un procedimento disciplinare, una lettera che va rispedita al mittente. […] È l’ennesimo segnale di una deriva preoccupante. Telemeloni vuole mettere a tacere i giornalisti scomodi", ha affermato a Fanpage Ruotolo, responsabile informazione del Pd ed eurodeputato, proprio a proposito di quanto sta accadendo al conduttore.

Immediata anche la reazione di Sigfrido Ranucci che, su Instagram, ha pubblicato un’immagine della lettera affermando: "Dopo 27 anni di Rai ho vinto un procedimento disciplinare. Ieri sono stato convocato dal mio direttore Paolo Corsini […] Mi accusano di aver partecipato alla trasmissione della Gruber il 6 maggio, senza essere stato autorizzato. Fatto non vero perché ero stato autorizzato dallo stesso Corsini telefonicamente per lanciare la seconda parte della stagione di Report. […] Se devo prendermi un provvedimento per aver promosso e difeso la squadra e un marchio storico della Rai come Report, tutelato la libertà di stampa, lo accetto con orgoglio".

La risposta della Rai

Dopo il post di Ranucci è arrivata anche la versione della Rai, che ha negato di aver sottoposto il conduttore di Report a provvedimento disciplinare: "Ribadita a Ranucci necessità di nulla osta aziendale per interviste. Nessun provvedimento disciplinare". Questo il concetto trasmessa da Viale Mazzini: "In relazione alla notizia che il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, sarebbe stato sanzionato per aver partecipato a un programma su La7 e per aver rilasciato dichiarazioni ed interviste, Rai precisa che non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei suoi confronti. Al vicedirettore "ad personam" Ranucci sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con gli organi d’informazione e quelle più specifiche che riguardano i giornalisti. Regole che, si ricorda, valgono per tutti i dipendenti e collaboratori Rai, nessuno escluso. Nella lettera, il vicedirettore "ad personam" Ranucci è stato invitato in futuro a porre maggiore attenzione all’osservanza delle normative aziendali".

Caso Ranucci, il web esplode: "Giù le mani da Report"

Quanto accaduto ha scatenato migliaia di commenti da parte degli utenti del web, molti dei quali si sono schierati proprio a favore del conduttore. "Giù le mani da Report!", si legge in un commento al di sotto del post pubblicato da Sigfrido Ranucci. E ancora: "Caro Sigfrido non oso immaginare le pressioni cui tu sia soggetto ed il coraggio che ponete per fare il vostro lavoro", "In Italia le voci libere fanno paura, hanno bisogno del silenzio per governare", "Siamo con te, con Report e con la verità. Forza Sigfrido!", "Porta il tuo programma ed il tuo team da un’altra emittente. Non vi meritano", "Sto con Ranucci. Se in Rai si invia una lettera di tale tenore a chi fa bene il proprio lavoro e difende la libertà d’informazione, allora c’è evidentemente qualcosa che non va".

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