Roma, 25 giu. (askanews) - Sviluppare la collaborazione e l'integrazione delle strutture sanitarie cattoliche italiane per favorire la loro sostenibilità: è questo l'obiettivo della costituenda Società Consortile "Sette Pani", promossa dalla Pontificia Commissione per le Attività del Settore Sanitario delle Persone Giuridiche Pubbliche della Chiesa, e presentata a Roma, presso il Palazzo di San Calisto.
Come ha spiegato il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, negli ultimi 25 anni molte strutture sanitarie cattoliche sono state vendute a causa di crisi finanziarie. La Pontificia Commissione è stata istituita dieci anni fa per frenare questa tendenza e ripensare il ruolo della sanità cattolica.
"E' un primo passo di un processo di integrazione delle attività sanitarie della Chiesa in Italia. E' importante - sottolinea Don Marco Belladelli, Coordinatore della Pontificia Commissione - per quello che è anche la situazione di difficoltà che molte strutture stanno vivendo. Ed è importante anche come piattaforma di ciò che possono essere gli sviluppi ulteriori della sanità cattolica in Italia".
Mutualità, ma anche autonomia, economia sociale e fare sistema sono i principi base della Società Consortile.
"L'idea alla base di questo progetto, unico nel suo genere - prosegue Gabriele Sepio, docente all'Università Pontificia Salesiana - è quello di costruire un consorzio, un contesto dove la sanità cattolica può trovare forza, sostegno, in un momento storico importante dove il mercato si trova in difficoltà, dove la centralità della persona spesso fa fatica ad affermarsi. In questo contesto, gli enti della sanità cattolica sono portatori di valori che ancora danno rilievo e forza, ai bisogni della collettività e soprattutto al bene comune".
Un censimento del 2021, realizzato in collaborazione con il CERISMAS dell'Università Cattolica di Milano, ha fotografato la situazione parlando di oltre 350 strutture sanitarie cattoliche in Italia e più di 50.000 dipendenti.