Kinshasa, 1 feb. (askanews) - Il vescovo di Goma, monsignor Willy Ngumbi, denuncia il silenzio della comunità internazionale per la situazione nell'est della Repubblica democratica del Congo e ringrazia il Papa per l'incontro con le vittime delle violenze nell'est del Paese africano perché, dice ad askanews, ha acceso i fari sulla situazione della regione.
"Grazie alla visita del Papa, gli occhi dei media e della comunità internazionale sono puntati su di noi e il mondo intero finalmente può ora conoscere la sofferenza che vive l'Est della Repubblica democratica del Congo. Ancora oggi c'è gente che fugge dalla guerra, dalle atrocità dei ribelli dell'M23, perché la guerra c'è ancora".
"Nella città di Goma ci sono adesso più di 200mila sfollati che sono abbandonati
Per me è importante che questa sofferenza sia almeno conosciuta e il papa ha avuto parole molto forti e giuste, parole di consolazione e di conforto e non posso che ringraziarlo. Sono sicuro che dopo questo incontro qualcosa cambierà, lo spero".
Poi la denuncia: "La comunità internazionale non è innocente per tutto ciò che avviene. Viviamo in una zona molto ricca di Risorse e minerali. La comunità internazionale prenda coscienza che qui ci sono minerali insanguinati".