Roma, 11 giu. (askanews) - "Voglio chiarire che le indiscrezioni circolate su alcune testate giornalistiche, a cui l'interrogante allude, non trovano riscontro nel testo finale della proposta legislativa. Ciò lascia presumere che l'obiettivo quello di alimentare la polemica politica, basandosi su informazioni non verificate, e offrire una visione pregiudiziale dell'azione del Governo". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione sulla bozza del ddl di modifica delle norme sulla caccia (Zanella - AVS).
Lollobrigida ha ricordato che il Masaf "ha agito su precisa indicazione di numerosi consigli comunali, di 5 Consigli regionali, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, in particolare, sulla base di un atto di indirizzo del Parlamento che, nella scorsa legislatura, ha approvato una relazione che impegnava il Governo in modo esplicito a rivedere il quadro normativo a partire dalla legge 157 del 1992". L'atto, approvato senza voti contrari, era composto da 21 indicazioni, molte delle quali recepite dal ddl, ha aggiunto il ministro.
Lollobrigida ha aggiunto: "è mia intenzione informare il Cdm di quanto elaborato e fornire, alle forze politiche tutte, la possibilità di aggiornare la legge 157 del 1992" spiegando che l'accelerazione sulla elaborazione del disegno di legge è dovuta ai molteplici danni a tutti i livelli causati dalla fauna selvatica.
Il ministro ha quindi smentito diversi dettagli che sono stati diffusi sul testo: "non è vero che sia previsto l'ampliamento delle specie utilizzabili nella pratica venatoria come 'richiami vivi' - ha detto - Le specie utilizzabili rimangono quelle ammesse dalla legislazione vigente. Non è vero che ci siano modifiche nel merito riguardo i 'roccoli' ovvero glii impianti di cattura, ma si interviene solo sulle competenze dei vari livelli di governo al fine di renderle coerenti con le modifiche intervenute negli assetti istituzionali in seguito alla revisione del Titolo V della Costituzione e all'approvazione della Legge Delrio".
Ancora, "non è vero che si ammette l'esercizio della caccia nelle aree demaniali marittime, tantomeno in quelle frequentate per finalità ricreative o escursionistiche. Dire che si potrà cacciare in spiaggia è semplicemente una fake news" e "non è vero che si modificano gli orari in cui è possibile svolgere l'attività venatoria. Verranno previsti, al contrario, interventi che anche a fronte dei cambiamenti climatici, rendano più elastica la possibilità di redigere calendari venatori basati su elementi scientifici aggiornati e rispettosi della gestione del patrimonio faunistico".
Il ministro ha ricordato che il testo non può corrispondere a principi contrari alle norme costituzionali e "voglio precisare che sono del tutto ottemperanti ai dettami europei", ha concluso sottolineando: "il nostro modello democratico prevede un interparlamentare e ci sarà un confronto ampio con le associazioni di ogni genere, che io non escludo nemmeno come ministero: ambientalistiche, animalistiche, venatorie scientifiche e quanti altri coinvolti nella riforma della 157 che noi intendiamo portare avanti".