ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

FondItalia: voce a talenti e competenze acquisite dai lavoratori

Roma, 11 mag. (askanews) - Le sfide dell'occupazione in Italia, rispetto ai profondi cambiamenti in corso. La necessità di riqualificare, formare, dare spazio ai talenti, ma anche alle

competenze che negli anni i lavoratori hanno acquisito sul campo. Sono stati alcuni dei temi dibattuti durante un convegno organizzato da FondItalia, un fondo paritetico interprofessionale che finanzia progetti e programmi di formazione, ed Expotraining, presso la Camera dei deputati.

In Italia persiste il problema dei giovani. Secondo l'Ocse la dispersione scolastica sfiora il 15%, i dati Invalsi mostrano che nelle maggiori regioni del Sud un ragazzo su tre non possiede le competenze di base su lettura e calcolo. Ma con i cambiamenti che si prospettano, competenze e formazione sono temi che possono riguardare tutte le classi di età, tanto più con la vita lavorativa che si allunga.

Lo spiega il presidente di FondItalia, Francesco Franco: "L'esigenza principale è avere delle capacità e delle competenze specifiche, magari diverse da quelle che si avevano sino a poco tempo fa. Noi siamo di nuovo in mezzo, in pieno di una rivoluzione industriale: questa è una nuova rivoluzione industriale; quindi c'è bisogno di competenze, però le competenze in sé per sé, sole, non bastano: queste competenze devono essere certificate, perché senno come si fa a dire che una persona è competente in un determinato settore. Noi invece abbiamo una certificazione delle competenze di base, la scuola, l'università e così via, magari una parte piccola di certificazione dell'attività svolta e dei corsi seguiti durante la vita lavorativa, ma abbiamo bisogno di molto di più".

I lavori hanno riunito rappresentanti delle istituzioni e delle Regioni, che hanno offerto esempi concreti delle molteplici e spesso diverse tra loro realtà locali, per capire le trasformazioni necessarie che attendono l'Italia.

A tracciare un quadro delle discussioni, la vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, Tiziana Nisini: "Oggi c'è stato un intervento di Regioni che rappresentano un po' tutto il nostro paese. Cos'è uscito? Che centrale è la formazione, centrale è l'orientamento e centrali sono le esigenze delle nostre aziende. La formazione è basilare, la formazione è importante. Vero è che negli ultimi anni, con alcune misure sbagliate, si è verificato un arretramento culturale, che ha colpito anche i nostri ragazzi. Perché non è stato messo al centro il lavoro, la politica attiva del lavoro come dignità ma si è creata quella quella aspettativa nei ragazzi, quell'incrocio con la via che si divide dove ragazzi possono scegliere se lavorare oppure no. Ecco noi dobbiamo partire da lì, lo dobbiamo fare nelle scuole, lo dobbiamo fare con l'orientamento, ovviamente affiancando la scuola lla famiglia e ascoltano di più il mondo delle imprese che, molto spesso, diciamo per politiche non equilibrate, non hanno portato all'ascolto. E' essenziale ascoltare il mondo del lavoro, il mondo del lavoro è fatto dal tessuto economico e produttivo. Quindi ascoltando le imprese e andando, a ritroso, partendo dalle famiglie e andare poi a dare beneficio ai ragazzi".

Bisogna cercare di far combaciare, anche a livello regionale, l'offerta di formazione con la domanda effettiva di lavoro delle aziende. Esistono già strumenti come "Europass", creato quasi 20 anni dall'Unione europea per facilitare l'attività lavorativa, ma che in Italia viene usato quasi esclusivamente per il curriculum. L'Eqf, il Quadro delle qualificazioni europee delle competenze. Su questa scia FondItalia ha creato una sua app, battezzata "C+", di cui Franco spiega le finalità: "Abbiamo preparato un'app che consente alle imprese di avere una profilazione di tutti i lavoratori presso di loro, cioè non solo le competenze scolastiche, non sono le competenze dei vari corsi fatti, ma anche le competenze acquisite nella vita lavorativa e nella vita civile. Naturalmente tutto questo va fatto assistiti da un tutor, il lavoratore, per poter esprimere tutto questo. E alla fine di questo percorso, di questa raccolta, in pratica ci sarà un certificato, una attestazione delle competenze di quel determinato lavoratore, il quale, naturalmente, potrà spenderlo anche al di fuori della sua azienda, in aziende diverse".

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