ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

Violenze della polizia a Luetzerath, il racconto degli attivisti

Roma, 17 gen. (askanews) - Mentre la città di Luetzerath, nell'Ovest della Germania, è stata definitivamente sgomberata dalla polizia dopo anni di mobilitazione locale e sta per essere distrutta per permettere l'estensione di una vicina miniera di lignite, gli attivisti per il clima denunciano le violenze della polizia nel corso della grande manifestazione di protesta avvenuta sabato 14 gennaio, quando sul posto, a sostegno dei 35.000 manifestanti (secondo gli organizzatori), è intervenuta anche l'attivista svedese Greta Thunberg, a sua volta trascinata via dagli agenti.

L'attivista anti-carbone, Efeu, con il viso coperto, afferma:

"Quelli che si trovavano davanti, nelle prime file, non ne ho sentito uno che non abbia preso manganellate, pestoni o altre cose. Ci sono molti feriti gravi, è stato molto brutale", ha raccontato a France Presse.

"Siamo tutti semplicemente scioccati nel vedere che la gente pensasse fosse giusto far intervenire la violenza di Stato con 6-8.000 uomini da 14 Regioni. Non è legittimo utilizzare questa forza in nome della nostra democrazia per protggere i profitti di Rwe", ha aggiunto l'attivista climatica Sora Vortidu, in riferimento al colosso energetico tedesco che gestisce la miniera di carbone da allargare, quella di Garzweiler.

C'è poi Keyenberg, uno dei paesi "risparmiati" dal controverso progetto della miniera. La situazione però non è delle più rosee, secondo Thomas Schueller:

"In linea di massima, questa spada di Damocle della rilocalizzazione mi pesa sulla testa da una vita - spiega il residente - E non avremmo mai pensato che ci sarebbe stata l'occasione di salvare questo luogo. Ci si era solo augurati che accadesse 10 anni dopo, perché la maggior parte dei residenti non sarebbe andata via e il Paese sarebbe ancora vivo. Oggi tutto sta per morire, ora dobbiamo riflettere su come rinnovarci nuovamente".

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