Robat, 26 giu. (askanews) - Romanziere, saggista, poeta; la pittura è un'altra dimensione artistica per Tahar Ben Jelloun. L'autore di "Creatura di sabbia", "Notte fatale" e "Il razzismo spiegato a mia figlia" espone con una nuova mostra nella sua città, Rabat, capitale del Marocco; quadri per scrivere coi colori, quadri dove spesso c'è una porta che si apre verso il futuro.
Tahar Ben Jelloun scrive in francese, è uno degli autori francofoni più tradotti al mondo. Nell'inquietudine dei nostri tempi, giunto a ottanta anni, una lunghissima carriera di sforzi per unire il Nord Africa e l'Europa, per la comprensione reciproca, della sua pittura non vuole fare un manifesto.
"Si dipinge per far piacere agli altri, per per dar loro voglia di serenità, di star bene. Non faccio pittura metallica, come la musica metal. Io sono un uomo di pace e di serenità".
La mostra presenta su fondo blu elettrico una quarantina di tele in colori acrilici, fino al 30 giugno, al museo Mohammed VI di arte moderna e contemporanea. Ben Jelloun espone da una quindicina d'anni ma questa è la prima mostra negli ambienti che hanno accolto retrospettive di Picasso, Van Gogh e Monet.
"Non c'è un messaggio. Come diceva Georges Simenon, se ho un messaggio mando un telegramma. Forse l'unico messaggio che posso dare è "state bene". State bene con i colori, fate in modo che questi colori vi diano serenità e voglia di ballare e cantare".