Roma, 6 feb. (askanews) - Si aggrava il bilancio del potente terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale: centinaia di morti, oltre 1.300 secondo l'ultimo dato e migliaia di feriti, ma le autorità temono che possano aumentare ancora nelle prossime ore. Centinaia di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie e i soccorritori continuano a cercare sopravvissuti
Centinaia gli edifici crollati. A Jindayris, in Siria, un padre sconvolto racconta. "A causa della forza del terremoto non siamo riusciti a scendere le scale. Il muro è crollato su mio figlio. Mia moglie è scesa e io ho lanciato mio figlio dal secondo piano. Sono riuscito a tirarmi fuori e a salvare le mie figlie. Mio figlio era rimasto sotto il muro, così sono tornato indietro per salvarlo e ho scoperto che l'edificio era crollato".
In Turchia, a Diyarbakir un altro sopravvissuto è in ansia per la sua famiglia. "Ci sono mia sorella e i suoi tre figli sotto le macerie. Anche il marito, il suocero e la suocera sono sotto le macerie. In questo momento ci sono sette membri della nostra famiglia sotto le macerie".
Si segnalano abitazioni crollate nella zona transfrontaliera, dalle città siriane di Aleppo e Hama. Quasi 900 edifici sono stati distrutti nelle province turche ha affermato il vicepresidente Fuat Otkay.
Inoltre, un ospedale è crollato nella città di Iskanderoun, sulla costa del Mediterraneo, ma non è stato fornito un dato delle vittime. La Farnesina ha fatto sapere che al momento non risultano feriti o morti tra gli italiani presenti nei due paesi. L'Italia e l'Ue si sono dette pronte a inviare aiuti.