Parma, 14 lug. (askanews) - L'acqua non è una risorsa illimitata, che si può sprecare. Dobbiamo puntare sul risparmio, riducendo per esempio le pratiche agricole ad alta intensità di consumo idrico, e sul riutilizzo delle acque depurate per il quale esistono regolamenti e norme ma scarsamente applicati. Lo ha detto il presidente di Fondazione Sviluppo sostenibile, Edo Ronchi. Alle "Giornate dell'acqua" organizzate a Parma dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e da Globe associazione nazionale per il clima, l'ex ministro all'Ambiente ha indicato alcune linee per la lotta al dissesto idrogeologico che privilegino soluzioni basate sulla natura, a partire dai fiumi.
"L'eccessivo restringimento degli alvei è un fattore di vulnerabilità rispetto le piene, bisogna ripristinare il più possibile la connettività degli alvei con le fasce fluviali e con le aree di espansione naturali delle piene, di solito sono quelle storiche. E' vero che spesso sono state occupate e che non si può fare dappertutto ma rinunciare in partenza e pensare solo di rafforzare gli argini non funziona".
Per Ronchi la cura degli habitat aiuta sia a mitigare che ad adattarsi alla crisi climatica: "Questo non vuol dire che interventi ingegneristici non servano. Servono, vanno fatti con cura, ma la soluzione prioritaria è quella del ripristino degli habitat, del ripristino della connettività fluviale, cioè delle soluzioni più efficaci quelle basate sulla natura".