Roma, 30 apr. (askanews) - La decisione del percorso universitario preoccupa il 60% dei giovani italiani, mentre per il 63% il fattore di scelta più diffuso è il tipo di lavoro che si vorrebbe ottenere in futuro. Il 68%, invece, ritiene la competenza informatica tra le più rilevanti nel mondo del lavoro. Sono questi alcuni dei risultati emersi nel Rapporto UGL-Luiss Business School "Indagine sull'orientamento scolastico. I giovani di fronte alla scelta del loro percorso universitario", presentato in occasione della ricorrenza del Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, nella sede della Luiss Business School, a Roma. La ricerca ha riguardato ragazzi tra i 17 e i 20 anni che devono valutare il percorso universitario più idoneo alle loro aspirazioni occupazionali.
"Un dato che emerge da questa ricerca - sottolinea Paolo Capone Segretario Generale UGL - è che il 70% dei giovani oggi è consapevole - completamente o abbastanza - dell'importanza del lavoro che farà e della scelta universitaria che dovrà fare per raggiungere quel lavoro. Il 30 % invece è assolutamente non consapevole, e proprio a loro dobbiamo dare gli strumenti necessari per recuperare questo gap".
È stato approfondito, inoltre, il ruolo svolto dalle scuole nell'individuazione dei corsi di laurea più coerenti con gli obiettivi e le opportunità lavorative dei giovani studenti. Il 60% degli intervistati ritiene la scelta del percorso universitario motivo di notevole preoccupazione.
"Siamo qui alla presentazione del rapporto UGL-Luis per contribuire e testimoniare il grande lavoro fatto dal Parlamento, dalla Commissione Settima che ho l'onore di rappresentare e dai Ministri Valditara e Bernini in particolare proprio sull'orientamento, dai fondi del PNRR a quelli specifici per dare ai ragazzi la possibilità di non fare scelte generiche ma che siano indirizzate. In più - sottolinea Federico Mollicone Presidente Commissione Cultura Camera Deputati - per celebrare i record straordinari del governo Meloni alla vigilia del 1° maggio proprio esattamente sull'occupazione con record degli occupati, il record dell'occupazione giovanile, con il record dell'occupazione femminile dopo i guasti del reddito di cittadinanza che aveva distrutto l'etica del lavoro anche sui ragazzi, soprattutto nel centro sud".
Un segnale di maturità diffusa è il 63% del campione che ritiene sia necessario continuare a formarsi anche dopo l'università per aggiornare e affinare nel tempo le proprie competenze. Altrettanto incoraggiante è il quasi 60% di ragazzi che ritiene importante acquisire esperienze all'estero.