Roma, 12 dic. (askanews) - A Kiev ci si affretta a liberare le strade dalla neve, caduta in abbondanza su una città già provata da una serie di blackout causati dagli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine. Ma i residenti hanno imparato ad adattarsi e molti commercianti, anche in vista del Natale, si sono organizzati con dei generatori portatili fuori dai negozi.
"Ci sono degli orari di interruzione della corrente che indicano quando ci sarà o meno elettricità - spiega Oleksander, imprenditore - in caso di emergenza la spengono, quando ci sono incidenti dovuti a missili in volo. Ma noi non reagiamo più a questo, abbiamo un generatore. La luce c'è, la gente viene. Sarebbe bello però avere Internet, perché le comunicazioni mobili e Internet funzionano male quando manca l'elettricità".
E nelle case sono tornate di gran moda le radio con le batterie. "Quando non c'è connessione e l'elettricità viene staccata, accendono la radio - racconta Kristina Eremenko, negoziante - quando il telefono è staccato e non c'è connessione, accendono la radio e ascoltano le notizie, quello che succede nel Paese. La radio ha anche una torcia elettrica, è un acquisto vantaggioso. Si può ascoltare la musica per distrarsi da ciò che sta accadendo".
Quello che si avvicina è il primo Natale da quando la Russia ha invaso il Paese alla fine dello scorso febbraio. Vladimir Putin, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere che non terrà la sua tradizionale conferenza stampa di fine anno, senza spiegarne il motivo. Da quando è al potere, dal 2000, il presidente russo ha tenuto una conferenza stampa a dicembre nella maggior parte di suoi anni di governo. È uno dei principali eventi politici del Paese in cui risponde alle domande della stampa e del pubblico. L'anno scorso aveva parlato per oltre quattro ore.