Milano, 13 dic. (askanews) - Il 2024 del Museion di Bolzano, uno dei musei di arte contemporanea italiani più attivi su tutto ciò che è interazione sociale ed esplorazione delle culture alternative, inizierà nel segno del 2023, con l'ultima parte della mostra "Hope", terzo capitolo della interessantissima trilogia sulle Techno Humanities. Da qui è partito il discorso del direttore del museo, Bart van der Heide per raccontarci il prossimo anno di progetti.
"Quello che vorremmo essere anche noi - ha detto il direttore - è un luogo di speranza. Abbiamo molte posizioni di artisti che trasformano la speranza in una pratica che crea spazi di appartenenza e radicamento e io credo che questo è ciò che i musei di arte contemporanea dovrebbero essere oggi".
L'obiettivo del 2024 del Museion è quello di impegnarsi in modo sostenibile verso la società, non solo guardando a modelli artistici storici e contemporanei, ma anche attraverso il coinvolgimento di partner istituzionali, privati e fondazioni, con cui collaborare per l'ampliamento della collezione e del programma espositivo, che sarà costruito intorno alla mostra RENAISSANCE_2024, un'esposizione di opere di giovani artiste e artisti legati a Milano e all'Alto Adige.
"Nel programma - ha aggiunto il direttore - si trovano molti esempi di pratiche rigenerative, pratiche di generosità e solidarietà. E c'è una alleanza tra iniziative pubbliche e private".
Gli altri progetti sono dedicati alla pratica transdisciplinare di Ezio Gribaudo; alla collezione Enea Righi e alla ricerca dell'invisibile; all'artista del sudest asiatico Truong Cong Tung e ai suoi video. Oltre alle mostre sono decisivi nell'ecosistema del Museion anche la Academy e il forum dei giovani altoatesini del Museion Art Club.
"Per essere un museo di arte contemporanea adesso - ha aggiunto van der Heide - devi avere anche l'obiettivo di essere un luogo che sostiene l'innovazione, per lo sviluppo di una futura comunità, delle professionalità della generazione dei giovani creativi".
E un altro degli obiettivi del museo di Bolzano è continuare a rispondere alla domanda "Da dove veniamo e dove vogliamo andare".