Buenos Aires, 23 ott. (askanews) - In Argentina si andrà al ballottaggio per eleggere il nuovo presidente. Nelle elezioni di domenica "Unione per la Patria" del candidato di sinistra - e attuale ministro dell'Economia - Sergio Massa è infatti riuscito a tenere testa a "La libertà avanza" del libertario di estrema destra Javier Milei, che era favorito: Massa ha ottenuto il 36,67% dei voti, mentre Milei si è fermato al 29,99%. "Uniti per il cambiamento" guidato Patricia Bullrich ha ottenuto il 23,83% colpevole di una campagna poco incisiva ma che comunque ora potrebbe essere l'ago della bilancia al ballottaggio.
Il candidato governativo ha dalla sua la polarizzazione fra destra e sinistra che ha portato i suoi frutti mentre Melei ha incentrato la sua compagna con idee e proclami anticasta, ma la battaglia è aperta. Entrambi i candidati ora galvanizzano i supporter e lanciano la corsa per la Casa Rosada.
Le sfide per il vincitore sono tutt'altro che semplici. Nei primi sette mesi dell'anno l'economia del paese ha fatto registrare una contrazione dell'1,8%, ma la preoccupazione principale degli argentini rimane l'iperinflazione arrivata oltre 138% a settembre (su un anno) e che secondo le stime della banca Centrale argentina dovrebbe raggiungere il 180%, il dato più alto dalla crisi del 1989-90.
Il tasso di disoccupazione di poco superiore al 6%, uno dei più bassi degli ultimi decenni, non vale a migliorare la situazione perché data l'erosione del potere di acquisto anche chi lavora finisce col far parte di quel 40% della popolazione classificata come povera.