Lussemburgo, 9 giu. (askanews) - Un accordo di massima, arrivato dopo un negoziato complesso e con un voto a maggioranza qualificata, ma comunque una svolta: i ministri dei paesi Ue riuniti nel Consiglio Affari Interni a Lussemburgo hanno approvato il testo di compromesso proposto dalla presidenza di turno svedese per il Patto Ue su immigrazione e asilo. Dopo ore di colloqui serrati, l'annuncio della ministra dell'Interno di Stoccolma, Maria Malmer Stenergard:
"Oggi abbiamo fatto un passo storico dopo anni e anni di negoziati, abbiamo fatto questo importante passo avanti verso una legislazione sull'immigrazione stabile e sostenibile".
Nell'accordo è passato il principio - chiesto dall'Italia - di un meccanismo di "solidarietà obbligatoria": tutti gli Stati membri dell'Ue dovranno scegliere se accettare di ricollocare sul loro territorio una parte dei richiedenti asilo arrivati nei paesi di primo ingresso, o se invece fornire un contributo finanziario pari a 20.000 euro per ogni migrante.
Soddisfazione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha rappresentato l'Italia nella riunione del Consiglio con gli altri ministri:
"Passa questo meccanismo di solidarietà obbligatoria che prevede la compensazione in denaro, ma l'Italia non chiedeva i soldi per sé, non accettava compensi per diventare il luogo di trattenimento degli immigrati. Questo per una questione anche di dignità della nostra storia e della nostra posizione: non volevamo che si facesse della nostra posizione geografica un destino naturale da questo punto di vista. Abbiamo voluto che queste risorse dovessero confluire in un neo-istituito fondo affidato alla Commissione Ue per la gestione di progetti sulla dimensione esterna".
In sostanza, accordi e infrastrutture per la gestione dei migranti e dei richiedenti asilo nei paesi di origine o transito, per lo più in Africa e Asia, anziché sul territorio dei paesi europei.
Soltanto Polonia e Ungheria si sono espresse contro il compromesso e contro il principio stesso del voto a maggioranza qualificata su una materia che secondo loro avrebbe dovuto essere decisa all'unanimità dai capi di stato e di governo nel Consiglio europeo. Quattro Paesi (Malta, Bulgaria, Slovacchia e Lituania) si sono astenuti, gli altri hanno votato tutti a favore.
Ora sulla base del compromesso approvato, il Consiglio Ue, che rappresenta i governi europei, dovrà negoziare con il Parlamento europeo per arrivare al testo definitivo di due regolamenti, che riguardano le procedure d'asilo e la gestione dell'asilo e dell'immigrazione.