Budapest, 28 mar. (askanews) - A Budapest, il tribunale ha respinto la richiesta di domiciliari per Ilaria Salis, l'insegnante 39enne italiana, in carcere da 13 mesi in Ungheria perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra.
Ancora una volta, Ilaria Salis è stata condotta nell'aula del tribunale con le manette ai polsi e in catene, accompagnata da poliziotti con il volto coperto come si vede in queste immagini-denuncia girate dal deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni che così ha commentato l'esito dell'udienza.
"È una misura totalmente sproporzionata - ha detto - ancora una volta in catene, ancora una volta in carcere. 13 mesi non bastano per questa ragazza italiana? È necessario far di tutto, il governo si svegli, faccia qualcosa per riportarla a casa per dire all'amico Orban che questa idea della giustizia e del diritto sta fuori e deve stare fuori dai confini dell'Europa".
Unanime e bipartisan la condanna a quanto visto ancora una volta oggi a Budapest. Intanto i legali di Ilaria Salis che hanno anche denunciato minacce da parte dei poliziotti ungheresi, hanno confermato che faranno appello contro la decisione del tribunale, la prossima udienza è fissata per il 24 maggio.