ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

Brasile, centinaia arresti per tentato golpe Bolsonaro si difende

Brasilia, 9 gen. (askanews) - Centinaia di sostenitori di Jair Bolsonaro sono stati arrestati a Brasilia a seguito degli attacchi alle sedi delle istituzioni democratiche del Paese nel pomeriggio di domenica 8 gennaio.

A poco più di due anni dall'assalto dei sostenitori di Donald Trump al Congresso degli Stati Uniti, centinaia di fedelissimi dell'ex Capo dello Stato brasiliano hanno invaso i tre principali palazzi del potere: il Parlamento, la

Corte Suprema e lo stesso palazzo Planalto che ospita gli uffici del presidente. Un tentativo di golpe dell'ultradestra che ha gettato nel caos Brasilia per alcune ore, prima che il presidente Lula decretasse l'intervento federale nel distretto della capitale e le forze dell'ordine riprendessero il controllo dei tre palazzi.

Il presidente Lula - che ha definito gli assalitori "fanatici fascisti" - ha individuato l'origine dell'assalto in alcuni atteggiamenti e discorsi di Bolsonaro e, in particolare, nel suo rifiuto di riconoscere la sconfitta alle ultime elezioni presidenziali.

Ma l'ex capo dello Stato, che si è recato in Florida prima ancora dell'insediamento del suo successore, ha rispedito le accuse al mittente.

"Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali", ha detto su Twitter, prima di rivolgersi direttamente a Lula.

"Respingo le accuse, senza prove, a me attribuite dall'attuale capo di Stato del Brasile. Durante tutto il mio mandato, ho sempre rispettato la Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà", ha commentato.

Nella notte, intanto, l'esercito brasiliano ha impedito l'ingresso della polizia nell'area di Brasilia dove sono accampati molti seguaci dell'ex presidente.

Luiz Inacio Lula da Silva Lula ha indetto una riunione d'emergenza dei 27 governatori del Paese per affrontare la questione degli assalti alle sedi delle istituzioni del Paese.

Tra i convocati non dovrebbe esserci il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, rimosso dalla Corte suprema. Una decisione che è una diretta conseguenza degli atti vandalici compiuti dai sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro.

Proseguono, nel frattempo, le condanne dei leader della comunità

internazionale. Nella notte è arrivata quella del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

"Condanno l'assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile. Le istituzioni democratiche del Brasile hanno il nostro pieno sostegno e la volontà del popolo brasiliano non deve essere compromessa. Non vedo l'ora di continuare a lavorare con il presidente Lula", ha detto l'inquilino della Casa Bianca su Twitter.

In Italia, invece, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato: "Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane".

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