ULTIME NOTIZIE 19 GENNAIO 2024

Tra atletica e karate in seimila conquistano la riviera romagnola

Cesena, 13 set. (askanews) - La più piccola, tre anni, ha cominciato a scorrazzare sul prato già di prima mattina mentre il più grande, a 86 anni, tagliava il traguardo sulla pista di atletica di Cesena. Poco lontano, tra Cervia, Cesenatico e Misano Adriatica, in seimila si sono messi alla prova sui campi di pallavolo, basket, beach tennis e beach volley, sulle piste di pattinaggio o nelle palestre per i campionati di sollevamento pesi e stage inclusivo di karate. Questo è riuscito a mettere in campo dal 9 all'11 settembre Aics, l'associazione italiana cultura sport che conta oltre un milione di associati e 10mila circoli.

"I nostri eventi non guardano solo allo sport in termini di competizione, ma guardano allo sport come uno strumento che ci consente di mettere insieme tanta gente, tanti giovani e tanti non più giovani e tutti insieme vivere questa grande festa dello sport di Aics", ha detto Bruno Molea, presidente nazionale Aics. In occasione di "Verde Azzurro", giunto alla 31esima edizione, oltre alle gare si sono svolti momenti formativi e di confronto con associazioni e istituzioni del territorio.

"Seimila presenze che per cinque giorni occupano in maniera ordinata gli alberghi e le città della riviera sono sicuramente un bel contributo e una bella boccata d'ossigeno per i tanti operatori economici che dopo il Covid hanno bisogno anche di respirare", ha aggiunto Molea.

Tra i podi e le tante medaglie consegnate in questi giorni, l'associazione ha raggiunto un importante traguardo.

"Quest'anno noi festeggiamo i sessant'anni di vita. E' un bel pezzo di storia che l'associazione ha vissuto nel paese, contribuendo assieme alle istituzioni e alle famiglie a migliorare la qualità della vita dei cittadini, la coesione sociale e offrire opportunità ai tanti cittadini che sotto la bandiera di Aics hanno identificato un ambiento e un contenitore all'interno del quale stare bene".

A "Verde Azzurro" si è concluso anche un progetto di inclusione europeo che ha coinvolto 150 migranti provenienti da diversi paesi in guerra, in particolare Africa, Pakistan, Afghanistan e Asia. Dopo una formazione durata quasi due anni i rifugiati assieme a giovani italiani sono diventati arbitri, giudici di gara, organizzatori di eventi sportivi.

Valeria Gherardini, Resp. politiche internazionali e progettazione Aics: "Attraverso lo sport con questo progetto noi vogliamo creare dei collaboratori sportivi, quindi offrire occasioni di formazione, far sì che il settore dello sport possa diventare un settore di mercato e occupazione anche per i migranti e far sì che attraverso la partecipazione dei migranti alle attività delle nostre associazioni sportive possano sempre di più diventare luoghi di diversità e di inclusione".

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