Roma, 23 nov. (askanews) - La crisi climatica e ambientale mette sempre più a rischio la salute delle persone e ormai preservare il Pianeta vuol dire preservare la nostra salute. Per far questo è necessario accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e migliorare la preparazione e le risposte del Sistema Sanitario Nazionale all'AMR, la resistenza agli antimicrobici, e alle future pandemie. E' quanto è emerso a Roma durante la seconda edizione del Forum "Planetary Health e AMR - Verso una nuova strategia per affrontare le sfide di salute globale", organizzato da The European House - Ambrosetti con il contributo non condizionante di Pfizer e bioMérieux.
Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha spiegato: "Oggi sotto l'espressione Planetary Health, o meglio One Health, intendiamo la necessità di lavorare per promuovere la salute di noi umani, ma del mondo animale che ci sta attorno e dell'ambiente in cui viviamo. Questo è assolutamente importante ma soprattutto è importante, seguendo un po' gli indicatori e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile del 2030, fare in modo di progettare il nostro modo di vivere, il nostro contesto, le nostre attività, in maniera tale da creare questo equilibrio. Sapendo, appunto, che l'ambiente in cui viviamo determina la nostra salute, così come lo determinano i nostri comportamenti individuali e il nostro vivere nella comunità".
La strategia One Health è necessaria anche per contrastare la resistenza antimicrobica e i rischi per la salute ad essa correlati. A questo proposito il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, ha detto: "Ci sono dei contesti all'interno dei quali questa antibiotico-resistenza si amplifica e trova degli ospiti fragili da cui scaturisce dopo un problema di natura sanitaria importante. Parlo soprattutto del contesto ospedaliero, laddove i germi antimicrobico resistenti tendono a diffondersi rapidamente e chiaramente a provocare gravi danni a ospiti che sono ospiti fragili.
L'Italia, insieme ad alcuni Paesi dell'Europa meridionale e dell'est Europa è fra i Paesi che hanno una prevalenza di antibiotico resistenza più elevata, vediamo degli iniziali miglioramenti, ma penso che bisogna fare ancora molto. Adesso sta per essere varato il nuovo piano di contrasto all'antibiotico resistenza, è in conferenza Stato-Regioni, dove sembra non ci siano assolutamente state obiezioni dal punto di vista tecnico. Naturalmente bisogna adesso vincolare i fondi che erano stati stanziati nel 2021 ai risultati. Quello che è previsto, in particolare, rispetto al vecchio piano, è una cabina di regia".