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Sanremo, il meglio della serata tra musica e diritti civili

Sanremo, 9 feb. (askanews) - Non si è ancora spento l'eco delle polemiche per la performance di Blanco che ha devastato la scenografica di rose del palco dell'Ariston e l'emozione per la presenza del Presidente Mattarella e di Roberto Benigni, che è già il momento di parlare della seconda serata del Festival di Sanremo. A catturare l'attenzione del pubblico in sala e a casa la prima volta insieme Al Bano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi sul palco dell'Ariston. Tre pezzi della storia della musica italiana in un medley dei loro grandi successi. I tre "Amici da una vita" hanno eseguito come ultimo brano "Il nostro concerto" di Umberto Bindi con le parole di Giorgio Calabrese.

Nel monologo della giornalista Francesca Fagnani, co-conduttrice della serata, i ragazzi del carcere minorile di Nisida e il tema dell'istruzione e dell'educazione in situazioni difficili. Per la conduttruice di Belve, solo tra i banchi di scuola c'è un'alternativa alla scelta della criminalità.

Il momento più commovente della seconda serata del Festival di Sanremo è stato quando Pegah Moshir Pour, un'attrice italo-iraniana si è sciolta i capelli e, assieme a Drusilla Foer, ha lanciato un messaggio di pace, libertà e per il riconoscimento dei diritti, con la canzone Baraye di Shervin Hajipour, simbolo della protesta in Iran.

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