Baltimora, 27 mar. (askanews) - A Baltimora, nello Stato americano del Maryland, la Guardia costiera americana ha riferito di aver sospeso le ricerche dei sei operai considerati dispersi in seguito al crollo del Francis Scott Key Bridge, il ponte d'acciaio distrutto dall'impatto di una nave cargo contro uno dei suoi piloni.
I sei uomini, pertanto, sono trattati come morti presunti, anche perché - hanno spiegato le autorità locali - la temperatura dell'acqua è troppo fredda per poter garantire la sopravvivenza dopo tutte le ore passate dal momento del crollo.
I sei facevano parte di una squadra di manutentori che stava riparando delle buche sulla strada nel momento in cui il ponte è
crollato. Proprio loro avrebbero dato l'allarme per bloccare il traffico dopo il may-day lanciato dalla portacontainer Dali, battente bandiera di Singapore, prima dello schianto.
Dalle indagini preliminari è emerso che la nave, appartenente alla compagnia Grace Ocean Privat, ha avuto un black-out completo che ha messo fuori uso motori e timoni. Problemi che, parrebbe, si erano già verificati in passato.
Quando il pilota, salito a bordo per guidare la nave nell'uscita dal porto, si è reso conto dell'incapacità di governarla, ha ordinato manovre evasive e di dare fondo all'ancora e ha chiesto di fermare il traffico sul ponte.
In diverse occasioni, in passato, la compagnia Grace Ocean Privat è stata oggetto di indagini per violazione delle norme contrattuali per i propri equipaggi.