Roma, 8 mag. (askanews) - "Dico ai demoni: non intimidite nessuno. Dio esiste. Vinceremo": con queste parole lo scrittore nazionalista russo e co-presidente del partito politico "Una Russia giusta-per la verità", Zakhar Prilepin, ha concluso su Telegram il racconto dell'attentato in cui è rimasto gravemente ferito sabato 6 maggio. Prilepin, che è stato sottoposto a un intervento chirurgico e domenica è stato fatto uscire dal coma farmacologico, ha detto di avere entrambe le gambe fratturate.
Mentre un sospettato è stato arrestato per l'attentato lungo un'autostrada nella regione russa di Nizhny Novgorod che ha fatto saltare in aria la sua auto e in cui ha perso la vita il suo assistente Aleksander Shubin, Prilepin nel social russo precisa: "C'è stata un po' di confusione sui media, Sasha (Shubin, ndr) era a destra, al posto del passeggero. Guidavo io. L'esplosione è avvenuta sotto il suo posto".
Lo scrittore e giornalista racconta quindi di aver perso conoscenza per alcuni minuti e di essere stato soccorso dalle persone del posto, che lo hanno aiutato a uscire dall'autovettura.
Riguardo alla figlia che si è salvata, Prilepin precisa che l'aveva fatta scendere cinque minuti prima dell'esplosione. In ospedale ha poi appreso che erano due le mine che dovevano esplodere, ma l'autore dell'attacco "si è spaventato ed è scappato dopo l'esplosione della prima. Se avesse fatto saltare in aria la seconda, saremmo morti tutti".