Roma, 15 lug. (askanews) - Antonio Tajani è stato eletto, all'unanimità, alla guida di Forza Italia durante il consiglio nazionale a Roma, il primo senza Silvio Berlusconi. Tajani guiderà il partito fino al prossimo congresso ma non ne sarà il presidente perché lui stesso ha proposto una modifica allo statuto per indicare solo Berlusconi come "presidente fondatore" ed eliminare, per il resto, la parola "presidente".
"Sostituendola - ha detto Tajani - con la parola segretario nazionale, perché c'è solo un presidente e non ce ne saranno altri".
"Non è facile guidare un movimento politico che ha avuto come leader per quasi 30 anni Silvio Berlusconi ma posso garantire tutto il mio impegno per trasformare i suoi sogni in realtà", ha commentato Tajani, accettando l'incarico.
"Raccolgo un'eredità quasi impossibile da raccogliere - ha detto - ma con un movimento politico che, proprio perché è stato guidato da Berlusconi, ci crede e lo faremo insieme, perché un Paese si governa con una squadra ampia, più siamo e meglio è. Dobbiamo farlo portando sui tavoli del governo le nostre idee, le nostre proposte, i nostri valori, soprattutto, perché tutto nasce dai nostri valori, le proposte sono figlie dei valori".
Nel suo discorso Tajani è tornato anche sul tema della separazione delle carriere dei magistrati, sottolineando che non c'è alcun intento persecutorio nei confronti dei giudici e, a proposito di valori, ha ribadito il garantismo come principio cardine del partito.
"Essere garantista - ha detto - non significa essere deboli o conniventi con chi compie dei crimini ma significa essere figli della nostra cultura giuridica. Noi siamo la patria di Cesare Beccaria, siamo il Paese che ha dato la cultura giuridica al mondo intero".