Roma, 24 ott. (askanews) - Una marcia silenziosa per la pace in Medio Oriente è partita lunedì sera da Ponte delle Grazie a Firenze per raggiungere l'Abbazia di San Miniato al Monte. Un corteo di migliaia di persone, secondo alcuni 10.000, con in mano lanterne luminose ha risposto all'appello lanciato da padre Bernardo Gianni. Presenti anche il sindaco Dario Nardella, il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, ma anche l'imam Elzir Izzeddin e il rabbino capo Gadi Piperno. Nessuno slogan, nessuna bandiera di partito.
"Non è facile per me questa sera prendere la parola e rompere il silenzio, con il quale abbiamo voluto dire che il dialogo si costruisce anzitutto ascoltando - ha detto l'abate di San Miniato al Monte, padre Bernardo - disponendo i nostri cuori verso l'altro, attendendo la sua parola come un dono, un'indicazione, una gravidanza". "Un silenzio di umiltà, che desidera che altre notizie arrivino da quei luoghi di sofferenza e di disumanizzazione, così come devono arrivarci altre notizie dall'Armenia, dal Sudan, dall'Ucraina e da altre parti del mondo", ha aggiunto.
L'abate ha poi letto i versi che il poeta Mario Luzi ha dedicato a San Miniato al Monte: "Ricordate? Levò alto i pensieri, stellò forte la notte, inastò le sue bandiere di pace e d'amicizia, la città dagli ardenti desideri che fu Firenze allora. Essere stata nel sogno di Lapira 'la città posta sul monte' forse ancora la illumina, l'accende del fuoco dei suoi antichi santi e l'affligge, la rode, nella sua dura carità il presente di infamia, di sangue, di indifferenza. Non può essersi spento o languire troppo a lungo sotto le ceneri l'incendio. Siamo qui per ravvivarne col nostro alito le braci, chè duri e si propaghi, controfuoco alla vampa devastatrice del mondo. Siamo qui per questo. Stringiamoci la mano, sugli spalti di pace, nel segno di San Miniato.
"Per favore signori della guerra cessate il fuoco, viva la pace", ha poi concluso padre Bernardo.
(Per le immagini si ringrazia Lorenza Pampaloni)