Roma, 5 mag. (askanews) - Investire nella riconversione degli edifici in chiave efficiente e smart porterebbe il nostro Paese a ridurre i consumi energetici del 20-24% l'anno, quelli idrici del 4-5%, a un taglio delle emissioni di CO2 del settore edilizio tra il 19 e il 28% con un risparmio complessivo stimato in circa 14 miliardi di euro l'anno. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo Rapporto Strategico della Community Smart Building, piattaforma di confronto di alto livello avviata lo scorso anno da The European House - Ambrosetti, presentato a Roma a Palazzo Rospigliosi.
"Lo Smart Building - spiega ad askanews Lorenzo Tavazzi - Partner di The European House-Ambrosetti e responsabile della Community Smart Building - è un hub di servizi automatizzati in real time, quindi una visione evolutiva della funzione d'uso di edificio che può permettere da un lato di massimizzare l'efficienza nell'utilizzo delle risorse (risorsa idrica e risorsa energetica), di massimizzare la capacità di costruzione in termini efficienti e in ultima analisi, ma non ultima, di massimizzare il benessere e la salute degli individui. Questo è uno Smart Building, abilitato da tecnologie che sono interconnesse e interoperabili".
La riconversione degli edifici porta vantaggi all'economia, all'ambiente, ai cittadini e offre importanti opportunità.
"Un'opportunità industriale: parliamo di una filiera che in Italia vale circa 130 miliardi di euro di fatturato, 40 mld di valore aggiunto e 620mila posti di lavoro. Quindi sviluppare questa filiera, che tra l'altro detiene competenze di eccellenza a livello nazionale e internazionale, è un'opportunità grandissima per il nostro Paese. La seconda opportunità - prosegue Tavazzi - è della sostenibilità: rendere efficienti e smart gli edifici italiani può ridurre significativamente l'impatto della CO2 oltre che dei consumi. Abbiamo valutato 14 mld di benefici netti all'anno che l'Italia può ottenere da questa 'smartizzazione' degli edifici".
Nel suo Rapporto Strategico la Community Smart Building oltre a fotografare la situazione attuale formula alcune proposte concrete per favorire la riconversione in chiave smart degli edifici. "La prima proposta è definire lo Smart Building, tutti i suoi elementi e componenti, e la Community ha proposto una definizione di Smart Building, e su questa associare e definire in maniera univoca tutti gli standard. Senza questo non c'è un riferimento operativo. Il secondo elemento fondamentale - dichiara Tavazzi - è andare a considerare il modello di sostenibilità degli investimenti che crediamo debba essere bilanciato tra obblighi di legge e un sistema di incentivi stabile e continuativo che possa permettere di programmare gli investimenti. E' importante e fondamentale garantire anche una governance univoca a livello di competenze nei vari ministeri che devono essere sempre più integrate. La logica è quella di definire una visione di lungo periodo e avere poi una serie di policies e un contesto normativo adeguato all'accompagnamento. Parlare di Smart Buildings interconnessi tra di loro e con l'ecosistema circostante vuol dire avere la possibilità di abilitare un vero paradigma di Smart City".
Una città intelligente in una società tecnologicamente adeguata all'individuo: la società 5.0.