Roma, 6 giu. (askanews) - Una diga di epoca sovietica è stata fatta saltare in aria martedì 6 giugno, inondando l'area di Kherson occupata dai russi nel sud dell'Ucraina. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev, su chi avrebbe parzialmente distrutto la diga di Kakhovka.
Le forze ucraine hanno compiuto "diversi attacchi" sulla diga di Kakhovka nella notte tra lunedì e martedì, ha dichiarato su Telegram il sindaco della città di Nova Kakhovka, Vladimir Leontiev.
"La Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe", ha affermato il comando sud delle forze armate ucraine sulla sua pagina Facebook, aggiungendo che "l'entità della distruzione, la velocità e i volumi d'acqua e le probabili aree di inondazione sono in fase di chiarimento".
La polizia nazionale ucraina e del servizio di emergenza statale della regione di Kherson ha annunciato l'intenzione di evacuare l'area, in particolare i villaggi sulla riva destra del fiume Dnipro e in parte la città di Kherson.
Un portavoce di Zelensky ha definito l'esplosione della diga un "ecocidio". Il capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Yermak, ha scritto su Telegram che le azioni della Russia rappresentano anche una minaccia per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia.
La diga di Kakhovka, conquistata dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina rifornisce d'acqua la penisola di Crimea, annessa unilateralmente da Mosca nel 2014.
Costruita sul fiume Dnipro nel 1956, è una delle infrastrutture più grandi nel suo genere in Ucraina.